Erdogan a Strasburgo respinge le critiche sui diritti civili e difende le scelte della magistratura

Turchia: il “diritto” di arrestare i giornalisti

Il premier turco Recep Tayyip Erdogan a Strasburgo

STRASBURGO (Francia) – Strenua difesa delle scelte della magistratura turca di arrestare giornalisti e di sequestrare libri non ancora pubblicati da parte del premier Recep Tayyip Erdogan, che oggi in un lungo intervento a Strasburgo, all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha parlato di gravi minacce contenute nei testi sequestrati e risposto a un fuoco di fila di domande sulle libertà civili nel suo paese.
“E’ un crimine usare una bomba, ma è un crimine anche usare i materiali che servono per fabbricare una bomba. Se si è informati che tutti i materiali che servono per fabbricare una bomba sono in un certo luogo, le forze di sicurezza non devono prenderli?”, ha chiesto Erdogan all’Assemblea di Strasburgo in riferimento al libro del giornalista Ahmet Sik, sequestrato a fine marzo dalla polizia.
La Turchia è nel fuoco delle polemiche per la libertà di stampa, per una soglia di sbarramento per la rappresentanza parlamentare troppo elevata (il 10%) e per il trattamento delle minoranze. Ricordando che ci sono 26 giornalisti in carcere in Turchia per attività legate alla loro professione, Erdogan ha invitato le autorità europee a prendere da fonti obiettive le notizie sulle libertà di stampa.
“Ne abbiamo parlato con il segretario generale Thorbjorn Jagland e gli ho chiesto di mandare i suoi deputati e il suo personale per indagare alla fonte” ha detto Erdogan. L’arresto di Sik e il sequestro del suo libro “non sono stati una decisione dell’esecutivo, ma della magistratura”, che è indipendente, ha detto il premier di Ankara.
Quanto alla soglia di sbarramento parlamentare del 10% del voto, secondo Erdogan è determinata dalla volontà del popolo turco, e non dal partito di governo, l’Akp. Ridurla non è questione di democrazia, secondo il premier, il quale ha aggiunto che verrà fatto quando sarà il momento.
E ancora, sulle minoranze, il partito di Erdogan sta al centro, evitando gli estremi e “abbracciando tutti”. “Ma qui in Francia vedo i Rom cacciati, espatriati, E’ democrazia? Non vedo rispetto per le libertà personali in Francia oggi” ha detto Erdogan.

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