
Ieri Paola Caruso ha pubblicato sul suo blog una video con una sua dichiarazione. “Se ho iniziato la protesta è perché non voglio pensare di restare precaria a vita – dice nel video – la mia condizione è disperata, almeno quanto il mio gesto, ed è la condizione di quanti come me affrontano ogni giorno i miei stessi problemi senza neanche poterne parlare liberamente. Quello che sto facendo non è soltanto per migliorare la mia condizione lavorativa, ma per rendere noto un problema diffuso quanto sotterraneo, che è quello del precariato in Italia”.
Poi l’annuncio della prosecuzione dello sciopero. “Ho intenzione di andare fino in fondo – dice nel video – per l’affermazione di un principio costituzionale che per me è molto importante: il diritto di svolgere il proprio lavoro con la giusta dignità. La mia voce oggi è una flebile voce, ma potrebbe diventare un grido se condiviso oppure morire nell’indifferenza”.