Da oggi all’8 settembre Il Festival di Capo Vaticano dedicato allo scrittore del male oscuro

I primi dieci anni di Estate a casa Berto

CAPO VATICANO (Vibo Valentia) – Dopo dieci anni di festival estivi e nove edizioni, essendo saltato il 2020 a causa del Covid, “Estate a casa Berto” rimane uno dei festival più originali del sud. Un “family festival” che si svolge nella tenuta che sin dalla fine degli anni ’50 divenne la dimora – arroccata sul “mare degli dei” –  in cui lo scrittore Giuseppe Berto scrisse alcuni dei suoi capolavori quali “Il Male Oscuro” e la “Gloria”.

Valeria Bonacci

Intorno al suo nome fu lanciato, nel 2015, il festival “Estate a casa Berto”, promosso dalla figlia Antonia e da Marco Mottolese, che torna, da oggi all’8 settembre, sempre a casa Berto, nel cuore di Capo Vaticano, con quattro giornate ricche di appuntamenti pensati per celebrare un anniversario di rilievo per un piccolo festival cresciuto sull’entusiasmo di chi vi lavora e di chi vi ha, negli anni, partecipato e spesso tornato.
Innumerevoli infatti gli scrittori, i giornalisti, i cineasti che in questi dieci anni hanno dato spettacolo usufruendo del clima famigliare che Antonia Berto ha saputo infondere alle giornate del festival, tra presentazioni di libri, proiezioni “cineforum”, dibattiti letterari, politici e sociali e musica di qualità.
«Dieci anni, nove edizioni, e tantissimi ricordi che ci legano agli ospiti che si sono susseguiti durante il festival, in questo straordinario lembo di terra che ci ospita regalandoci delle esperienze uniche.

Giuseppe Berto

È quello che vogliamo celebrare con questa nuova edizione – commentano i co-direttori Antonia Berto e Marco Mottolese – attraverso omaggi speciali dedicati alla memoria di Giuseppe Berto e alla sua opera che nonostante il trascorrere del tempo continua a dimostrarsi più che mai attuale».
“Estate a Casa Berto” è candidato all’Avviso “Eventi di promozione Culturale 2024” finanziato con risorse PAC 2014/2020 – Az. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”. La nona edizione è realizzata con il patrocinio del Comune di Ricadi, in collaborazione con Taurianova Capitale del Libro 2024 e grazie al sostegno del main sponsor Distillerie Caffo, produttore del rinomato “Vecchio Amaro del Capo”, del contributo di Altrama Italia e degli sponsor tecnici Marchisa Vini, Cantina Masicei ed Enotria.

Domenica 8 settembre verrà presentata la riedizione de “La Fantarca” (Neri Pozza), libro distopico di Berto del 1965, in cui politica e letteratura convivono conditi da sagacia e sarcasmo e la cui trama, a distanza di 60 anni dalla sua scrittura, continua ad avere una mirabile intuizione dove problemi nazionali (ancora irrisolti) e il “sentiment” di una innovazione che doveva ancora arrivare ma che evidentemente lo scrittore percepiva, sono indissolubilmente abbracciati fino a rendere il testo modernissimo oltre che divertente.
A parlarne: lo scrittore Diego De Silva, che ha scritto la prefazione della riedizione; la giornalista Anna Mallamo; l’etologo Enrico Alleva; lo scrittore Antonio Armano; Carlo Ducci, ex features director per Vogue Italia e Marco Mottolese, giornalista e co-direttore del festival.
La rilevanza de “La Fantarca” aumenta nel sapere che dal testo – in collaborazione con lo stesso Berto – il grande musicologo e pianista Roman Vlad trasse per la Rai, nel 1966 per la regia di Vittorio Cottavi, un’opera musicale in un solo atto che verrà proiettato durante la presentazione del libro. Arricchiranno ulteriormente l’evento le letture a cura dell’attrice Anna Ammirati e il firmacopie di Diego De Silva – in anteprima per casa Berto – per il suo ultimo lavoro “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi), in uscita il 10 settembre.

Tra gli ospiti più attesi dell’edizione 2024 anche la firma del Corriere della Sera, esperto di innovazione e intelligenza artificiale, Massimo Sideri, per la prima volta al festival per parlare di Italo Calvino – protagonista delle ultime pubblicazioni edite da Luiss University Press, delle quali è co-autore insieme ad Andrea Prencipe, rettore della Luiss – e di quanto abbia anche questo scrittore, proprio come Berto, anticipato i tempi. “Il visconte cibernetico: come Italo Calvino ha anticipato Chat Gpt” (in programma il 6 settembre) sarà un incontro tra letteratura e innovazione, in dialogo con Emanuele Trevi, scrittore e giornalista, Premio Strega 2021, e Giancarlo Loquenzi, conduttore di Zapping, Radio Rai Uno.

Torna anche quest’anno l’etologo di fama internazionale e accademico dei Lincei Enrico Alleva (giovedì 5 settembre), che dopo il successo dell’incontro del 2023 dedicato agli animali di terra in Calabria, con la sua innata capacità di allargare i contenuti per la nona edizione di “Estate a casa Berto” parlerà della fauna marina in una lectio magistralis dal titolo “Dal pesce al filosofo: evoluzione del cervello negli animali vertebrati”. Seguiranno domande e approfondimenti a cura dei giornalisti Giancarlo Loquenzi e Antonio Armano.

Giuseppe Berto

La serata di sabato 7 settembre sarà, invece, dedicata alla cerimonia di premiazione della XXXI edizione del Premio Letterario “Giuseppe Berto”, il più importante in Italia per le opere prime di narrativa, condotta da Giancarlo Loquenzi alla presenza dello scrittore Emanuele Trevi, presidente della giuria del Premio Berto e tra i massimi conoscitori dell’Opera dello scrittore veneto, e degli autori della cinquina finalista. Le letture del testo vincitore saranno a cura dell’attrice Anna Ammirati.

A seguire, in programma la proiezione della puntata dedicata alla Calabria del documentario “Viaggio nel Sud: la questione meridionale” di Virgilio Sabel. Inchiesta Rai del 1958 commissionata agli scrittori Giuseppe Berto e Giose Rimanelli, il documentario è una pietra miliare della documentaristica d’inchiesta del dopoguerra che indaga con rigore e testimonianze dirette i mutamenti e le contraddizioni del Sud negli anni del “boom”.
Calabria protagonista anche della proiezione del documentario “Oh rovina! Breve saggio sul non finito” (2023) di Domenico Lagano, alla presenza del regista e di Angelo Maggio, fotografo etnografico, ideatore del progetto “Cemento Amato”, che ha contribuito al documentario insieme a Francesco Lesce, Carlo Borgomeo e Gioacchino Criaco, in programma il 6 settembre. Per tutta la durata del festival, sarà inoltre allestita una mostra fotografica che, attraverso gli scatti più significativi sul “non finito” colti da Maggio, racconta il loro ergersi a monumenti dedicati alle aspettative deluse dei calabresi, attraverso una sorta di neo decadentismo etnografico.

Non mancheranno i momenti dedicati alla musica dal vivo e all’intrattenimento. Protagonista della prima serata sarà infatti Naip, nome d’arte di Michelangelo Mercuri, sul palco di “Estate a casa Berto” con uno speciale evento dal titolo “Musicare i pensieri”, introdotto dalla giornalista Valeria Bonacci.  Chiuderà la nona edizione il live “C’era una volta…Cap1°”, degli Isobel Kara, duo musicale che ha scelto proprio casa Berto come scenario del videoclip del loro singolo “Stasera che sera”.

Giuseppe Berto

Ad arricchire la serata del 7 settembre di gusto, il lancio, in anteprima esclusiva per il Festival e in onore del “Premio Berto”, dei nuovi prodotti firmati da Distillerie Caffo, i cocktail in lattina a base di “Vecchio Amaro del Capo”. E sarà proprio partendo dal cuore di Capo Vaticano, a casa Berto, che i nuovi “cocktail del Capo” verranno poi distribuiti in tutto il mondo. (giornalistitalia.it)

 

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