Il condirettore di Famiglia Cristiana, ospite in Valsesia, riflette sulla politica attuale

Luciano Regolo: “Attenti, la storia si ripete”

Luciano Regolo ospite del Rotary Valsesia (foto Giornalisti Italia)

BORGOSESIA (Vercelli) – «In cento anni non è cambiato molto. I problemi, alla base della prima guerra mondiale, lasciati irrisolti, si ripropongono in questi anni contemporanei in modo preoccupante». Luciano Regolo, condirettore di “Famiglia Cristiana”, ospite del Rotary Valsesia ha tracciato la parabola di “guerra e pace”, dal passato al quotidiano, nel centenario del primo conflitto mondiale.
«Nel 1914 – ha ricordato il giornalista, che è anche consigliere nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) – i nazionalismi hanno provocato una dozzina di milioni di morti. L’anno dopo, nel 1915, lo stesso atteggiamento esasperato ha portato l’Italia a combattere e a farle pagare un prezzo di un altro milione di vittime. Ma adesso – è stata la sua riflessione – diverse nazioni europee tendono a manifestare orientamenti pericolosamente simili. Difendono i propri confini con un egoismo inqualificabile, destinato solo a creare altri motivi di scontro e di rivendicazione». Ugualmente in Italia, dove il dibattito è diventato spettacolo e dove il dialogo si è trasformato in un coro di tifosi allo stadio.
Luciano Regolo ne ha sperimentato le conseguenze con il titolo pubblicato in prima pagina: “Vade retro Salvini”: «Sono arrivati in redazione numerosi messaggi di protesta, palesemente in fotocopia, dai toni quasi minacciosi e intimidatori, in ogni caso esasperati e volgari nei contenuti».
La verità è che ci si trova alle prese con un fenomeno probabilmente normale – l’emigrazione – “che ha finito per apparire la causa e la ragione di tutti i nostri guai”.
Secondo Regolo, per il cristiano non ci sono dubbi sul fatto che l’accoglienza e la solidarietà rappresentino valori assoluti e inderogabili. Quindi, il Papa, i Vescovi e, nel suo piccolo, “Famiglia Cristiana”, nell’invitare all’accoglienza portano la voce stessa di Cristo che questo ha indicato come obiettivo.
Per altro la Costituzione, negli articoli 10 e 11, prevede non soltanto il diritto di asilo per i rifugiati, ma anche “una riduzione di sovranità” per agevolare le intese internazionali per la pace e la giustizia tra i popoli, dando dunque un carattere di norme sovraordinate o rinforzate a quei trattatati o a quelle convenzioni concepite con questo fine.
Un punto fondamentale, ha chiarito Regolo, è anche distinguere tra il soccorso, tra i rifugiati a bordo dei cosiddetti “barconi della morte” e l’accoglienza permanente, che andrebbe distribuita in modo più equo tra i diversi Paesi Europei, mentre l’Italia è stata lasciata pressocchè sola. «Un paio di settimane prima della cover su Salvini
«Famiglia Cristiana – ha evidenziato Regolo – ne ha dedicata una agli egoismi europei sulla questione migratoria: una bandiera strappata e il titolo: “U.E: Unione Egoisti”. Ma i problemi si affrontano in sede di trattativa diplomatica, nelle giuste sedi e con i giusti toni, non certo con gli slogan o il fare sprezzante sta isolando ancora di più il nostro governo e senza ottenere alcunché. È semplicemente assurdo che Salvini, da un lato, chieda all’Europa di farsi maggiormente carico del flusso migratorio e dall’altro stringa platealmente intese privilegiate con Orban che non vuole accogliere in Ungheria alcun rifugiato».
Non è più positivo, certo, ha aggiunto il condirettore del settimanale cattolico, l’atteggiamento di quei leader come Macron che a parole sono per la linea umanitaria e invece nei fatti si dimostrano poco collaborativi.
«Oltre che all’accoglienza congiunta – ha concluso – bisognerebbe pensare a interventi internazionali sia finanziari sia di soccorso nelle terre devastate da povertà o conflitti sanguinosi. Urla e slogan forse procacciano applausi e consensi, ma non risolvono i problemi, anzi convogliano pericolosamente la rabbia popolare verso soggetti che non hanno colpa». (giornalistitalia.it)

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