ROMA – Il Consiglio Nazionale dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, gruppo di base della Fnsi, riunito a Roma, ha espresso “piena solidarietà al giornalista calabrese Francesco Gangemi, direttore dei periodici Il Dibattito e Dibattito news, che nonostante l’età (81 anni), l’invalidità al 100 per cento la grave malattia che lo affligge, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Catania per un cumulo di pene a 2 anni 11 mesi e 16 giorni di reclusione per diffamazione a mezzo stampa e per non avere rivelato le fonti fiduciarie delle notizie”.
Come ampiamente riferito l’11 dicembre scorso da Giornalisti Italia, “Gangemi è stato posto agli arresti domiciliari due anni dopo l’allucinante arresto che, all’età di 79 anni, l’aveva portato dietro le sbarre, sollevando l’indignazione del Paese e la sospensione del provvedimento”.
“Ritenendo assurdo il rigetto della richiesta di affidamento ai servizi sociali”, il Consiglio nazionale dell’Ungp ribadisce“ la mostruosità di un provvedimento giudicato incompatibile dalla Corte europea dei diritti dell’uomo”.
Dopo l‘appello del segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, anche il Consiglio nazionale dell’Ungp “denunciando, ancora una volta, l’ingiustificato ritardo del Parlamento nel riformare la legge sulla diffamazione che, per i reati a mezzo stampa, prevede ancora il carcere per i giornalisti consentendo il ripetersi di dolorosi episodi come questo, si unisce all’appello rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di valutare le possibilità di un intervento che, considerata l’età e le condizioni di salute del giornalista, eviti a Francesco Gangemi la privazione della libertà personale per reati compiuti nell’esercizio della professione giornalistica”. (giornalistitalia.it)
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