Antonio Gentile
ROMA – Antonio Gentile ha rassegnato le dimissioni da sottosegretario alle Infrastrutture del Governo Renzi. “Torno a fare politica nelle istituzioni, come segretario di Presidenza, e nella mia regione, come coordinatore regionale, aspettando che la magistratura, con i suoi tempi che mi auguro siano più brevi possibile, smentisca definitivamente le illazioni gratuite di cui sono vittima”, scrive Antonio Gentile in una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al segretario Ncd, Angelino Alfano e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, annunciando di rinunciare all’incarico.
Appena stamane, nel corso della “Telefonata” di Maurizio Belpietro, in diretta su “Canale 5”, il sottosegretario di Ncd aveva chiaramente detto che non intendeva dimettersi, nonostante la crescente pressione targata Pd sia dall’interno della maggioranza che dallo stesso Governo.
“Contro di me si è mossa – si è difeso e ha contrattaccato – una macchina dalla violenza inaudita”.
A fronte delle numerose richieste di sua sostituzione, da ultima quella istituzionalmente più autorevole fatta ieri dalla presidente Pd della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, Gentile ha puntato il dito in particolare contro “la campagna contro di me da «l’Ora della Calabria» su una presunta notizia”.
“Non sono intervenuto – ha detto Gentile a Belpietro – nè su editore, nè su direttore, nè su giornalista di quel giornale e non capisco neppure perchè sarei dovuto intervenire per fermare una notizia che era già pubblicata, anche se dopo venti giorni mio figlio non ha avuto nessuna comunicazione giudiziaria”.
Evidentemente, nel pomeriggio, travolto dalla valanga di critiche e dalla mozione di sfiducia individuale annunciata dal Movimento Cinquestelle, Gentile ha preferito dimettersi, considerato che a difenderlo era stato solo il suo partito, l’Ncd di Angelino Alfano.
