ROMA – Non c’è Matteo Renzi senza Luca Lotti. Non è un caso se il premier lo chiama “fratello” e se per tutti è il suo “braccio destro e sinistro”. Per i compagni di scuola era però “Lampadina”, a causa della chioma bionda.
Nato il 20 giugno 1982 a Montelupo Fiorentino, sposato e con un figlio, Lotti ha accompagnato Renzi nella “cavalcata” che in dieci anni lo ha portato dalla presidenza della Provincia di Firenze a Palazzo Chigi. Come Renzi ha un passato nello scoutismo. Laureato in Scienze di governo e dell’amministrazione all’Università di Firenze, ha iniziato il suo cammino politico nella Margherita diventando, nel 2004, consigliere comunale a Montelupo.
L’incontro con Renzi è casuale ma si avvicina molto al “colpo di fulmine” politico. Nel 2005 l’allora presidente della Provincia visita la fiera della ceramica di Montelupo, va a salutare in Comune il sindaco e questi, tra gli altri, gli presenta Lotti. Renzi si fa dare uno “strappo” in macchina, parlano di sport e di politica, ma tutto sembra finire lì.
Due giorni dopo, però, il futuro “rottamatore” gli telefona: “Luca, perchè non vieni a lavorare con me in Provincia”.
Lui, che nel frattempo ha avuto un’offerta per un posto in banca, cerca di prendere tempo. Ma con Renzi è un’impresa impossibile: “Tranquillo, hai tutto il tempo che vuoi. Fammi sapere dopodomani”.
Lotti ci pensa e dice sì. In Provincia Lotti diventa capo dello staff del presidente e poi lo segue in Comune come capo di gabinetto.
Gentile ma schivo e attaccato al “low profile”, di lui Renzi si fida ciecamente e gli affida i compiti più delicati. Un po’ il ruolo che tiene sui campi da calcio (gioca nella nazionale parlamentari e ha avuto anche un passato nelle giovanili del Montelupo) dove si muove con disinvoltura al centro della difesa e in fase di impostazione. Famosi i duelli in campo (con obbligo di parastinchi) con il premier.
Anche nella scalata ai vertici del Pd Lotti è al fianco di Renzi e gestisce le “partite” più delicate nei rapporti con il partito, a cominciare dalla trattativa sulle regole delle primarie 2012.
Eletto nel 2013 alla Camera dei Deputati, siede in Commissione Difesa. Con l’elezione di Renzi come segretario del Pd, entra nella segreteria nazionale del partito come responsabile dell’organizzazione. Oggi è a Palazzo Chigi come Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, preconizzato per il settore editoria (Giovanni Legnini resta sottosegretario, ma all’Economia, ndr). (Asca)