Il bando, secondo le intese con Fnsi e Usigrai, è un segnale di cambiamento rilevante. Adesso il confronto col Governo

Siddi: “Il concorso per giornalisti Rai è un punto di svolta”

Franco Siddi

ROMA – Un buon segnale per una nuova Rai. La pubblicazione fatta oggi (www.lavoraconnoi.rai.it) del bando di selezione per l’assunzione di giornalisti nell’azienda del servizio pubblico è un segnale di cambiamento rilevante, nella procedura come nel merito.
Si rispetta in pieno la data concordata sui tavoli del negoziato tra azienda e sindacato dei giornalisti e si confermano pienamente anche i contenuti delle intese originarie, siglate da Fnsi e Usigrai nel luglio scorso. Le nuove assunzioni avverranno, finalmente, per concorso aperto a tutti i giornalisti, con l’unica condizione che siano iscritti all’elenco dei professionisti.
Sarebbe oltre modo positivo che la fortuita coincidenza della data di pubblicazione del bando con la nascita di un nuovo Governo diventasse motivo per l’avvio di una riforma che veda la politica lasciare la presa-tenaglia sulla Rai, per liberarla dalle invadenze improprie dei partiti e assicurarle una governance indipendente proiettata a valorizzare il servizio pubblico e tutte le sue risorse, ivi comprese quelle professionali.
Il nuovo presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha l’occasione in questi giorni di dibattito parlamentare di chiarire se, finalmente, si potrà e vorrà andare in questa direzione. Le parti sociali, con la selezione finalizzata ad individuare 100 giornalisti professionisti per le future esigenze di impiego e sviluppo, hanno intrapreso una strada nuova.
Per il Sindacato tutto si tratta di un passaggio storico. Dalla politica si attende una assunzione di consapevolezza piena che la Rai, servizio pubblico, è un bene di tutti i cittadini italiani, da preservare e promuovere in Italia e nel mondo.

Allo stesso modo da Governo e Parlamento è lecito attendersi una coerente azione per la libertà e il pluralismo dei media, per la tutela del lavoro professionale, indispensabile e non intercambiabile né con la tecnologia né con operazioni finanziarie, per la promozione di una intelligente riorganizzazione industriale del settore. E’ una questione di programmi e di visione, nonché di persone competenti nei ruoli tipici delle funzioni pubbliche, elettive e di Governo.
Il Sindacato dei giornalisti, nella continuità istituzionale delle relazioni avviate su queste materie con il Governo del Paese, chiederà al presidente Renzi un confronto concreto in tempi brevi, anche in considerazione delle diverse scadenze in agenda.

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