Il presidente dell’Odg regionale, Giuseppe Soluri, su caso de “l’Ora della Calabria”: editori non “puri” e libertà di stampa

“Se la proprietà è legata ad interessi non solo editoriali”

Giuseppe Soluri

CATANZARO – La vicenda che ha coinvolto “l’Ora della Calabria”, e le pressioni che il direttore responsabile del giornale, Luciano Regolo, afferma di avere subito dal suo editore e, attraverso lo stesso editore, anche dallo stampatore, rappresentano plasticamente la situazione di difficoltà, di debolezza e, in qualche caso, di degrado, in cui si muove l’editoria calabrese.
Nell’occasione Regolo ha denunciato il fatto ed ha resistito alle pressioni, e non possiamo che essere felici di questo. Il fatto conferma però, purtroppo, che quando la proprietà di un giornale è legata ad interessi non solo editoriali ma anche in qualche misura direttamente dipendenti da scelte politiche, è facile immaginare a quali e quante pressioni un direttore o una redazione siano quotidianamente sottoposti e quanto sia difficile difendere lo spazio di libertà che la stampa deve avere.
Nel riaffermare il diritto dei giornalisti di non essere sottoposti a pressioni o censure di alcun genere da parte di chicchessia ed il diritto dei direttori dei giornali di esseri interpreti della linea editoriale concordata con gli editori e non certo gli “insabbiatori” di questa o quella notizia, l’Ordine dei giornalisti della Calabria ribadisce la necessità che i giornalisti abbiano sempre e soltanto la propria coscienza, il proprio senso di responsabilità, la propria deontologia professionale, come punti di riferimento nello svolgimento del loro difficile lavoro.
La libertà di stampa passa attraverso questi punti fermi e non può tollerare intrusioni o pressioni di alcun genere.

Giuseppe Soluri
presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria

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