ROMA – Novanta prime pagine per raccontare la storia del giornale della sinistra italiana. L’Unità celebra il suo novantesimo compleanno con un inserto, diffuso in 65 mila copie e subito esaurito in tutte le edicole, tanto che la direzione del quotidiano ha deciso di bissare l’iniziativa per domenica prossima.
“Siamo subissati da mail e telefonate di gente che ci chiede l’allegato – racconta all’Ansa il direttore Luca Landò -. E’ la dimostrazione dell’attaccamento al giornale”.
Un attaccamento – aggiunge Landò – riscontrato anche ieri in occasione della festa di compleanno in un locale di Roma: “Doveva essere una festa tra pochi intimi e, invece, è arrivata tanta gente, anche vecchi giornalisti e vecchi tipografi”.
Nell’allegato, dopo il testo della lettera che Antonio Gramsci scrisse al Pc d’Italia proponendo la nascita del giornale della sinistra operaia, ecco il primo numero del 12 febbraio 1924. Si passa poi al foglio scritto a mano quando, sotto il regime fascista, l’Unità era clandestina, per arrivare alla storica intervista di Arminio Savioli a Fidel Castro del 1961.
“Fu la prima intervista in cui Fidel rivelava che la rivoluzione cubana era socialista – ricorda Landò -. Ebbe una vastissima eco e fu pubblicata anche dal New York Times”.
I funerali di Togliatti e Berlinguer, le stragi di piazza Fontana e di Bologna, la primavera di Praga, lo sbarco sulla Luna, l’11 settembre. L’inserto è anche un viaggio nella storia degli ultimi novanta anni.
“C’è la straordinaria prima pagina per la tragedia del Vajont – sottolinea Landò -, dopo le denunce di Tina Merlin, derisa e denunciata per questo. E ancora il titolo dopo gli scontri al G8 di Genova ‘Ecco i criminali identificati da Scajola’, con l’immagine delle migliaia di manifestanti pacifici”.
“Quest’inserto spiega il senso e lo spirito dell’Unità – prosegue il direttore -, racconta soprattutto la storia di un impegno politico. Il mondo si può cambiare solo con l’impegno e questo è il giornale di chi vuole cambiare”.
Landò nega – come sostenuto da alcuni osservatori – che l’Unità voglia mettere i bastoni tra le ruote al nuovo segretario del Pd, Matteo Renzi.
“Da quando ho preso la direzione, abbiamo fatto una rivoluzione copernicana – sostiene -. Questo è stato a lungo definito come un giornale di partito, noi vogliamo essere il giornale degli elettori di un partito, nella consapevolezza che il Pd non è un partito monolitico”.
Landò si dice convinto che, nonostante le difficoltà, il giornale non chiuderà. “Molti si augurano che chiuda – afferma -. Noi puntiamo al rafforzamento dell’online. La carta non può essere il web del giorno dopo, per questo con l’editore Matteo Fago abbiamo realizzato il progetto di un giornale unico, che nasce al mattino sul web e cresce nel corso della giornata. Le notizie diventano poi adulte sulla carta e continuano ad avere senso il giorno dopo. Nessuno è ancora riuscito a fare una vera unificazione tra le redazioni di carta e web, questa è la nostra scommessa”. (Michele Cassano/Ansa)