SCALEA (Cosenza) – I giornalisti cattolici del Tirreno Cosentino si sono ritrovati a Scalea, nella Chiesa di San Nicola in Plateis, per celebrare il Santo patrono, San Francesco di Sales. Accanto a loro, il vicesegretario nazionale della Federazione Nazionale della Stampa, Carlo Parisi, autorità civili e militari, politici ed associazioni.
Alla presenza del parroco di San Nicola in Plateis, don Giacomo Benvenuto, don Ennio Stamile, parroco della Chiesa di San Benedetto di Cetraro, ha celebrato la messa, animata dal gruppo di Azione Cattolica della Parrocchia di San Nicola in Plateis e dal Coro polifonico “Iubilate Deo” della Parrocchia San Giovanni Battista di Orsomarso diretto da Francesco Campagna e don Mario Spinicci.
Una messa che don Ennio Stamile ha voluto dedicare “alla memoria di un grande giornalista che ha pagato con la vita il prezzo della libertà di stampa”: Giuseppe Fava, assassinato da “Cosa Nostra”, a Catania, il 5 gennaio di trent’anni fa.
“Ogni giornalista – ha ricordato don Stamile – dovrebbe rileggere gli editoriali di Pippo Fava. Pagine di vero giornalismo scritte da un uomo libero”. Un’omelia densa di significato, quella di don Ennio Stamile, che ha richiamato l’attenzione sui valori veri della professione giornalistica e della “buona notizia”, soffermandosi in particolare sul lavoro serio e scrupoloso dei corrispondenti di provincia, spesso maltrattati e malpagati, nonostante il fondamentale ruolo svolto al servizio della comunità.
Temi che in apertura della funzione erano stati richiamati da Carlo Parisi che, nel porgere il saluto della Fnsi, del Sindacato Giornalisti della Calabria e dell’Ucsi, aveva sottolineato “il grave stato di crisi che investe il mondo dell’informazione e in Calabria vede, ormai, quasi tutte le testate costrette ad attivare gli ammortizzatori sociali per evitare dolorosi licenziamenti”.
“E’ soprattutto in momenti come questo – ha sottolineato il vicesegretario Fnsi – che i giornalisti devono difendere a denti stretti la professione che, nel rispetto della dignità di chi la svolge, non può accettare compensi da fame o, peggio ancora, prestazioni gratuite che finiscono, inevitabilmente, per far scadere la qualità dell’informazione”.
“Da giornalisti cattolici – ha detto ancora Carlo Parisi – siamo, inoltre, chiamati ad una doppia responsabilità: quella di rispettare la verità dei fatti e delle persone oggetto dei nostri articoli, che sta alla base del nostro codice deontologico, e, nel contempo, quella di svolgere la nostra professione dalla parte dei più deboli e degli indifesi e non dei potenti di turno”.
Dal canto suo Don Ennio Stamile, introducendo la messa, ha invitato a “pregare per i tanti giornalisti che rischiano di perdere il lavoro e per quelli, come Pippo Fava, che sono strati strappati alla vita per averlo voluto svolgere, il suo lavoro, con dignità e libertà, senza mai inchinarsi ai padrini e ai padroni”.
Ad aprire la cerimonia, il giornalista Ugo Manco, coordinatore dei giornalisti cattolici del Tirreno Cosentino e rappresentante dell’Ucid Calabria, ma soprattutto motore di questa iniziativa che, a tre anni dalla sua istituzione, è divenuta un importante appuntamento per tutto il Tirreno Cosentino.
“Riuniti per commemorare la figura di un uomo come San Francesco di Sales, che è considerato, non solo il Santo patrono dei giornalisti, ma, soprattutto, il padre della spiritualità moderna, un vescovo santo innamorato della bellezza e della bontà di Dio”, ha ricordato Ugo Manco, “in un particolare momento come questo che stiamo vivendo, in preda ad una grave crisi di valori e ad una omologazione del costume e del pensiero, bisogna soffermare la nostra attenzione sul ruolo che ricopre l’informazione e la comunicazione come strumento a servizio della società e del bene comune”.
“La protezione di San Francesco di Sales – ha aggiunto Manco – sia ancora più invocata in un momento difficile come quello attuale, nel quale la professione rappresenta un bene prezioso da difendere, le nostre notizie, il nostro comunicare, abbiano sempre quella dolcezza, quella amabilità che erano tipiche del nostro Santo Patrono. San Francesco di Sales, infatti, sintetizzava l’importanza delle buone maniere nel proprio lavoro pastorale dicendo: «Attira più mosche un goccia di miele che un barile di aceto»”. Sia questo motto un mònito e uno sprone a compiere ogni giorno il proprio lavoro con dedizione, umiltà e semplicità d’animo affinché il nostro operato possa sempre risultare a servizio degli altri non solo come un semplice dovere da compiersi, ma come missione in cui credere”.
Il vicesegretario nazionale della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, nel suo saluto e nell’incontro con i giornalisti seguito al termine della funzione religiosa, ha parlato anche della “pletora di giornalisti precari in balia di collaborazioni quasi sempre mal pagate e costretta ad accettare contratti capestro”.
“Il mio saluto – ha detto Parisi – è rivolto, in modo particolare, ai tanti giornalisti giovani e non, alcuni con esperienze professionali importanti. A loro, che portano in redazione gran parte delle notizie, sostenendo autonomamente le spese per scrivere il pezzo, dalle telefonate ai trasporti e che alla fine ricevono compensi ridicoli, bisogna restituire la dignità. Noi, come sindacato, ci stiamo battendo per questo. Perchè difendere la dignità della professione giornalistica, in tutte le forme in cui viene esercitata, significa difendere anche la dignità e la libertà dell’informazione in questo Paese”.
“Gli editori, soprattutto quelli delle testate locali, non commettano l’errore – ha ammonito Parisi – di tagliare l’informazione dai piccoli centri. E’ un dovere sociale, che impone uno sforzo da parte di tutti per non abbandonare ulteriormente territori già massacrati, oltre che dalla crisi di lavoro, dai tagli di servizi e di trasporti. Paradossalmente è la periferia, oggi più che mai, una delle frontiere del giornalismo da riscoprire e rivalutare, considerato che nelle grandi città l’overdose di informazione lascia pochi spazi a chi non ha ingenti risorse da investire”.
Poi, ringraziando i colleghi del Tirreno Cosentino, per l’impegno con il quale tengono alta la bandiera dell’informazione, Carlo Parisi ha lanciato l’appello a “fare squadra in difesa della professione e per promuovere la cultura dell’informazione nelle istituzioni, con la creazione di uffici stampa, e nelle scuole, per educare alla lettura critica dei giornali le nuove generazioni che non possono cibarsi soltanto di social network”.
Assicurando il massimo sostegno del sindacato dei giornalisti, Carlo Parisi si è detto, quindi, “convinto che, da qui a breve, anche questo territorio potrà essere protagonista di iniziative che vedano il giornalismo al centro della vita sociale delle comunità”.
Una giornata, insomma, quella organizzata da Ugo Manco e dai giornalisti del Tirreno Cosentino, vissuta con vivo interesse e, soprattutto, partecipata.
Un saluto particolare, Ugo Manco lo ha rivolto al vescovo Leonardo Bonanno ed al generale della Guardia di Finanza in pensione, Francesco Pezzotti, assenti per sopraggiunti inderogabili impegni il primo e per motivi di salute il secondo, ma soprattutto a quanti hanno partecipato alla celebrazione: il presidente della Commissione regionale contro la ’ndrangheta, Salvatore Magarò, il comandante della Compagnia Carabinieri di Scalea, capitano Vincenzo Falce; il comandante della Guardia di Finanza di Scalea, ten. Vincenzo Piccolo; il comandante della Polizia Stradale di Scalea, Maria Barrese; il comandante della Sezione Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Lauria, maresciallo Giovanni Crea; il comandante della Capitaneria di Porto di Cetraro, tenente di vascello Andrea Chirizzi; ed il maresciallo della Capitaneria di Porto di Maratea, Gianfranco Tarantino.
Numerosa anche la presenza di associazioni della Riviera dei Cedri: da Giuseppe Serio (presidente della fondazione Serio di Praia a Mare) a Giovanni Le Rose (presidente della Pro Loco di Scalea), Remo De Lorenzo (presidente della Lega Navale), Antonello Grosso La Valle (presidente del Consorzio Pro loco del Tirreno), Vincenzo De Vito (presidente Associazione Cara Vecchia Scalea), Antonio Perrone (presidente Associazione Vita azzurra), Marco De Cesare (presidente Associazione Geco), Bartolo Latella (Associazione Latella Sport), Pino Limongi (presidente Associazione uniti rilanciamo Praia), Giacomo Perrotta (responsabile Agesci), Salvatore Grimaldi (presidente Associazione Carabinieri in pensione) e Dante Moscato (rappresentante Anmi di Scalea).
“Associazioni – ha sottolineato Ugo Manco – che ogni giorno operano con tenacia e forza d’animo nel sociale, mantenendo sempre vivi i valori etici di cui sono portatori”. Ed ancora i cittadini di Scalea, che dai giornalisti si aspettano un’informazione chiara, completa, onesta e qualificata, possibile solo se affidata a professionisti seri e non a dilettanti allo sbaraglio o giornalisti per hobby.