ROMA – Mass media immortale, la radio accompagna da oltre un secolo le giornate degli italiani. Era il 6 ottobre del 1924 quando nasce in Italia la prima trasmissione radiofonica.
Siamo a Roma, in via Maria Cristina, nell’attuale quartiere Parioli. La voce è quella di Maria Luisa Boncompagni. Il programma è ancora scarno, composto di musica operistica, un bollettino meteorologico e notizie di borsa.
La sua nascita si deve a Costanzo Ciano, ministro delle Poste nel primo governo Mussolini. I vertici del Regime intuiscono la sua forza persuasiva e la utilizzano per mera attività propagandistica.
Nel gennaio del 1925 nasce il Radiorario, settimanale ufficiale dell’Unione Radiofonica Italiana, con l’intento di conoscere meglio i gusti e le opinioni di un pubblico ancora da formare.
Tre anni dopo l’Uri diventa Eiar, Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. E’ qui che la radiofonia inizia ad imporsi mezzo di comunicazione di massa.
A partire dagli anni Sessanta la radio inizia a soddisfare sempre più i gusti degli spettatori, proponendo musica, programmi d’intrattenimento e stazioni radiofoniche alternative a quella statale, le cosiddette radio libere.
Cambiano i tempi, spariscono le piccole realtà radiofoniche locali a vantaggio delle grandi emittenti, migliora la qualità del suono, ma la radio continua a mostrare la sua straordinaria ecletticità. (Asca)
Il 6 ottobre del 1924 nasceva in Italia la prima trasmissione radiofonica. Nel gennaio 1925 era il turno di Radiorario