VENEZIA – “L’editoria italiana ha subito gli effetti durissimi della recessione e della rivoluzione digitale, due macrocause che hanno piegato e profondamente cambiato il settore, insieme anche al drastico calo della contribuzione pubblica”.
Lo ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Giovanni Legnini, intervenuto questa mattina a Venezia, agli Stati generali dell’informazione veneta.
“Abbiamo affrontato tale situazione straordinaria innanzitutto innovando nel metodo, chiamando tutti gli attori della filiera a progettare insieme a noi un percorso di sostegno all’innovazione e di contrasto alla crisi. Il primo risultato – ha spiegato Legnini – è la norma inserita nella legge di stabilità, che punta su innovazione, giovani, ammortizzatori e uscita. Ma dopo questa legge, ci sarà bisogno di un ulteriore intervento normativo che affronti gli altri punti dell’intesa raggiunta ad agosto. Ad esempio, quello controverso del diritto d’autore. Se ne parla in tutto il mondo, altri Paesi hanno già fatto un intervento normativo, ora dobbiamo farlo anche noi. Il rispetto delle regole vale per tutti, anche per chi fa un lavoro prezioso e importante come i motori di ricerca”.
Il sottosegretario spiega: “Ci sarà dunque una norma che preveda, innanzitutto, il riconoscimento del diritto d’autore, il rinvio a un accordo tra le parti obbligatorio, in mancanza del quale arriverà l’intervento sostitutivo dell’Agcom. Per esempio quello sulla liberalizzazione delle edicole, che noi vorremmo sospendere per difendere il presidio di democrazia che le trentamila edicole italiane rappresentano sul territorio. O quello sul decreto attuativo dell’equo compenso, su cui, soprattutto i giovani, lanciano grida di dolore ripetute. Anche qui ho chiesto alle parti di sedersi a un tavolo, ma siccome il tempo passa e l’accordo non si trova non posso non intervenire: questo provvedimento va attuato, dobbiamo fare qualcosa, perché non è possibile tale situazione, è una questione di civiltà, di rispetto della qualità del lavoro giornalistico”.
Legnini ha quindi affermato che tutto ciò non sarà ancora sufficiente per rilanciare l’editoria: “E’ una prima risposta dopo anni di arretramenti. Dopodiché c’è bisogno che l’editoria italiana si munisca di un progetto, di un piano straordinario. La domanda di informazione cresce e si rivolge verso l’informazione gratuita, entrata ormai nella cultura soprattutto tra i giovani, ma cresce anche la domanda di approfondimento, di informazione di qualità. Su queste basi, l’intero sistema deve essere protagonista di una nuova fase. La rivoluzione digitale è già in atto, spetta a noi decidere se vogliamo governarla”.
EDITORIA, LEGNINI: “LA RIFORMA HA BISOGNO DELLE REGIONI”
“Il protagonismo delle Regioni è auspicabile, nella riforma dell’editoria, ed è integrativo delle politiche nazionali vigenti e in via di definizione”. Lo ha detto Giovanni Legnini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria.
Dopo aver ricordato che l’editoria ha subito gli effetti di una durissima crisi, con difficoltà moltiplicate a seguito dell’evolversi del digitale, Legnini ha spiegato – agli Stati generali dell’informazione in Veneto, promosso dal Consiglio regionale, dall’Ordine dei giornalisti e dal Sindacato, presenti i presidenti Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato – che a tutto questo è seguito il calo della contribuzione pubblica.
“I motori di ricerca attingono sempre di più alla raccolta pubblicitaria e questo incide – ha proseguito Legnini – su una questione che riguarda la fiscalità e un’altra relativa al riconoscimento del diritto d’autore. E quest’ultimo è uno dei punti dell’accordo del 6 agosto scorso con l’intera filiera dell’editoria: presto interverremo con un accordo specifico”.
Sui diritti d’autore, Legnini ha aggiunto che “noi dobbiamo fare quello che fanno negli altri Paesi”, aggiungendo che “il rispetto delle regole vale per tutti”.
Nessun pregiudizio nei confronti di Google, ha aggiunto, “ma il riconoscimento che le regole devono valere per tutti, quindi ci sarà una norma che riconoscerà il diritto d’autore, un accordo tra le parti in mancanza del quale vi sarà un’intesa obbligatoria, sostitutiva, dell’Agcom”.
Legnini ha aggiunto che sarà sospesa la norma del Governo Monti sulla liberalizzazione delle edicole e, per quanto riguarda l’equo compenso, ha insistito: “Va attivato, è un fatto di civiltà, di qualità del lavoro, di rispetto”.
“Il governo sarà determinato affinchè le misure vengano applicate”, ha concluso Legnini, puntualizzando: “Occorre un progetto generale per l’editoria italiana” e “per ridare dignità alla professione”. (Asca)