Estromessi senza preavviso da Modena Qui e Qui Modena: “Modi e tempi lesivi della dignità personale e professionale”

Modena: solidarietà della Provincia ai giornalisti licenziati

MODENA – Solidarietà ai due giornalisti licenziati senza preavviso dalle testate Modena qui e Qui Modena è stata espressa dal Consiglio provinciale di Modena attraverso un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i partiti tranne il Gruppo misto, e approvato all’unanimità dei presenti.
Il documento, illustrato da Grazia Baracchi (Pd), si associa alla richiesta dell’Associazione stampa dell’Emilia Romagna e della Federazione nazionale della stampa italiana affinché l’editore ritiri i provvedimenti e apra un tavolo di confronto con i sindacati.
Il licenziamento dei due giornalisti, spiega il testo, sarebbe infatti avvenuto senza alcun confronto con il sindacato, al contrario di quanto previsto dai contratti di lavoro giornalistici, e senza considerare la possibilità di ricorrere ad ammortizzatori sociali.
Inoltre, nonostante le difficoltà economiche addotte a giustificazione del licenziamento, l’editore avrebbe assunto contestualmente un nuovo direttore del quotidiano.
“Se confermati – ha concluso Baracchi – modi e tempi del licenziamento sono lesivi della dignità personale e professionale dei due giornalisti”.
Solidarietà ai due professionisti è stata espressa, a nome della Giunta provinciale, anche dall’assessore al Lavoro Cristina Ceretti che ha sottolineato come “il diritto all’informazione di tutti i cittadini passi anche attraverso la dignità delle persone che nell’informazione lavorano”.
Patrizia Cuzzani, del gruppo Misto, non ha sottoscritto l’ordine del giorno e non ha partecipato al voto perché, ha affermato, “pur essendo molto vicina ai due giornalisti, ritengo che il Consiglio dovrebbe preoccuparsi non solo di questi ma di tutti i licenziamenti che avvengono in questo periodo nel nostro territorio”.
L’ordine del giorno, ha spiegato Dante Mazzi (Pdl), “parte dal presupposto che ci sono imprenditori che usano la crisi come giustificazione per non stare alle regole. Il messaggio che vogliamo mandare è che le istituzioni ci sono, vigilano e attiveranno tutti gli  strumenti possibili perché le regole siano rispettate”.

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