In vetta il gratuito “20 minuten”. Tra quelli a pagamento il più venduto è “Blick”. Le versioni on line stentano a decollare

Svizzera: tirature in calo tranne che in Ticino

Roland Achermann

BERNA (Svizzera) – Il metodo di rilevazione è cambiato, ma il dato rimane: la tiratura dei giornali svizzeri è in calo, in particolare tra i grandi quotidiani e settimanali, “Blick”, “Tages Anzeiger” e “SonntagsBlick”. Non così però in Ticino.
E’ quanto emerge dalle cifre dell’istituto Remp, che ha elaborato i dati inviati dai media tramite autocertificazione entro il 15 settembre. I dati si riferiscono al periodo 1 luglio 2012 – 30 giugno 2013.
Il giornale con la tiratura più alta rimane “20 Minuten”, gratuito e destinato ai pendolari (493.236 copie), seguito da “Blick am Abend” (308.936), dello stesso genere. I giornali a pagamento vengono a una certa distanza: prima fra tutti il “Blick” (179.181). Seguono “Tages-Anzeiger” (173.877) e “Nordwestschweiz” (“Aargauer Zeitung”) (168.411).
Non è tuttavia possibile un confronto con le cifre dello scorso anno, essendo cambiato il metodo di rilevamento. “La tendenza tuttavia è un calo della tiratura”, ha detto all’Ats Roland Achermann, dirigente della Remp, che aggiunge: le edizioni online non riescono a compensare il calo.
Un’accentuata perdita è stata registrata da “Blick”, “Tagi” e “Berner Zeitung”, con un calo di circa 10 mila copie. La “Basler Zeitung” scende sotto le 60 mila (68 mila l’anno prima); la “Neue Zürcher Zeitung” si è attestata a 126.795 (129.627), la “Südostschweiz” a 121.047 (121.185), la “Neue Luzerner Zeitung” a 114.544 (118.924), il “St. Galler Tagblatt” a 111.285 (115.623).
Per rimanere ancora tra i media della Svizzera tedesca, il domenicale “SonntagsBlick” raggiunge le 203.351 copie, 20 mila in meno dell’anno prima. “Schweiz am Sonntag” segue a un’incollatura (203.130).
L’editrice Tamedia, con la sua “SonntagsZeitung”, ha guadagnato grazie agli abbonati di “Basler Zeitung” e “Bund”, raggiungendo le 194.127 copie (175.882). Ci sono poi “NZZ am Sonntag” (132.551) e “Zentralschweiz am Sonntag” (101.768).
Calo anche tra i domenicali romandi. “Le Matin Dimanche” accusa la perdita maggiore: la tiratura è scesa a 147.556 copie, 13 mila in meno del 2012. Per quanto concerne i quotidiani, “24 heures”, la testata a pagamento più diffusa, conta 68.464 copie, seguita da “Le Matin” (51.813), “Tribune de Genève” (45.871), “Le Temps” (39.716) e “Le Courrier” (7510).
I giornali prettamente locali, quali “Le Nouvelliste”, “La Gruyère”, “L’Express” e “L’Impartial” sono in perdita di terreno. I gratuiti, invece, vanno bene e aumentano la tiratura.
In controtendenza rispetto al resto della Svizzera pare essere il Ticino, con i suoi quotidiani. Il “Corriere del Ticino” indica 36.274 copie (35.484 lo scorso anno), “La RegioneTicino” 33.476 (31.125), il “Giornale del popolo” 16.804 (16.017). Il quotidiano gratuito “20 minuti” indica 33.823 copie.
Per ciò che concerne i periodici nella Svizzera italiana, “Il Caffè” fa sapere di stampare 56.545 copie. “Il Lavoro”, organo sindacale dei cristiano-sociali, stampa 25.906 copie, La “Tessiner Zeitung” 7.301, “L’Informatore”, organo del Mendrisiotto (6.561), il “Popolo e libertà”, organo del Ppd, 3.215 copie. Da segnalare anche la “Rivista di Lugano” (6.205), la “Rivista di Bellinzona” (2.722) e quella del Locarnese e Valli (6.587).
Le versioni elettroniche dei quotidiani svizzeri non godono di identica simpatia nelle varie regioni linguistiche: nella Svizzera tedesca hanno ancora relativamente poco presa, ad eccezione della Nzz, mentre in Ticino e Romandia vanno benone.
La versione digitale – da non confondere con il sito online del giornale – piace ai lettori di “Le Temps” (5251), del “Corriere del Ticino” (3088) e de “La Regione Ticino” (2853). Per entrambi i quotidiani ticinesi la versione elettronica rappresenta l’8,5% delle copie vendute.
 (Ats)

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