La Gran Bretagna si aggiudica 5 riconoscimenti, di cui 4 alla Bbc. L’Italia vince con Wired e il Piccolo Teatro di Milano

65° Prix Italia: vince l’Europa, ma il podio è inglese

Foto di gruppo al 65° Prix Italia

TORINO – Parla inglese il podio del 65° Prix Italia, ma nei riconoscimenti, per la prima volta, come ha sottolineato il segretario generale Giovanna Milella, è rappresentata tutta l’Europa, dall’est della Russia, al nord della Norvegia, all’ovest del Portogallo al sud dell’Italia. E poi ancora più giù, per la prima volta, fino in Giordania: cinque riconoscimenti – tra sezioni tv, radio, web e premi speciali – vanno infatti all’Inghilterra, quattro dei quali, in particolare, alla Bbc.
Due i premi per la Francia, la Svezia e l’Italia, che vince con i siti web di Wired e del Piccolo Teatro di Milano.
Da segnalare anche il successo dell’emittente Hbo Europe, debuttante al Prix Italia, il cui film “Arbusto in fiamme”, sul sacrificio del giovane Jan Palach che si suicidò nella Praga invasa dai carri armati sovietici, ha ottenuto due premi speciali.
Per la Rai, la soddisfazione di aver coprodotto – con Rai Educational e con il supporto della Copeam – “L’inquinamento nella valle del Giordano”, un film dell’emittente giordana Jrtv, che ha vinto il riconoscimento speciale dell’Expo 2015 per i broadcaster televisivi non ancora membri del Prix Italia, produttori indipendenti e società di produzione appartenenti a Paesi del bacino del Mediterraneo.
“Prix Italia non è una cosa elitaria per poche persone – ha osservato Milella – non siamo una medicina da prendere, si tratta di programmi visti da milioni di persone”, ha aggiunto, ricordando l’evento speciale “Musiques en fete live from the Chore’gies d’Orange” di France 3, proiettato martedì scorso al teatro Carignano, che è in testa ai programmi di prima serata.
E, a proposito di danza e musica, si affermano nelle “Performing arts” una produzione inglese e una svizzera.
“Il Natale di Matthew Bourne” di Channel4 – Film balletto natalizio tra proiezioni, animazioni e storie danzate – vince nella sezione “Rappresentazioni Artistiche”. La giuria lo definisce “un capolavoro, con grande coreografia e resa visiva impeccabile. Giocoso ed estremamente fresco”.
“Argerich – Bloody Daughter”, della svizzera Srg Ssr, prevale tra i “Documentari di musica e arte”: il ritratto di una grande pianista e della sua famiglia, firmato da una delle figlie, Stephanie.
“Un film intensamente emozionante che ci mostra – è la motivazione – gli aspetti più profondi dell’esperienza umana. Estremamente ben costruito, onesto e generoso”.
Cronaca e fantascienza le storie vincenti tra i “Tv Drama”.
“E poi l’ho ucciso” di Lourenco de Mello per la portoghese Rtp racconta il dramma della violenza sulle donne e si aggiudica la sezione riservata a Film Tv e Miniserie per essere “un film sulla violenza tra le mura domestiche con un forte messaggio educativo. Un esame impietoso sul modo in cui la violenza possa riguardare qualsiasi classe sociale”.
E’ uno sguardo a un futuro dominato dai robot, invece, “Veri esseri umani”, diretto da Harald Hamrell e Levan Akin per la svedese Svt, che vince tra i Serial a episodi e a puntate grazie alla “originalità dell’argomento che rende questo film unico. L’intrigante sequenza iniziale mette subito a fuoco l’antagonismo tra umani e “hubots con notevole energia, ritmo e stile”.
Per i “Documentari televisivi” la Bbc si aggiudica il premio riservato ai documentari culturali e di interesse generale con ”Africa – “Kalahari” di Hugh Pearson che racconta la vita degli animali nel più antico deserto del mondo.
“Gli autori – secondo la giuria – sono stati in grado di creare una trama e di trasformare gli animali in veri e propri attori. Il risultato è un modo assolutamente originale e fresco di mostrare la natura nella sua maestosità e bellezza primordiale”.
“22 luglio – Testimoni oculari” di Svein Baeren per la norvegese Nrk, infine, fa rivivere la tragedia della strage di Utoya anche con documenti inediti e si aggiudica la sezione dedicata ai documentari di attualità.
Un reportage che – si legge nelle motivazioni – “lascia una sensazione agghiacciante dei tragici avvenimenti ed espone l’incompetenza delle autorità, la cui collaborazione attiva nella realizzazione del documentario è un esempio di onestà e di autocritica”. E’ la tradizione radiofonica europea a caratterizzare i premi di settore assegnati al 65° Prix Italia.
A farla da padroni, in particolare, la transalpina Radio France e i britannici della Bbc che si spartiscono il gradino piu’ alto del podio con due riconoscimenti ciascuno fra i sei in palio per le produzioni radiofoniche. Un premio a testa per la Russia con RTR e per il Canada con CBS/SRC. Ai francesi di Srf va il successo fra le composizioni musicali con “Festa per le orecchie. Un approccio sonoro alla gastronomia” del regista Benjamin Vignal che, insieme al compositore Sebastien Gaxie, porta l’ascoltatore in un esclusivo ristorante durante un sontuoso banchetto. Un programma, per i giurati, “dalle molteplici sfaccettature, nel quale gli elementi di una narrazione avvincente e originale si fondono con un paesaggio sonoro composto dalle sonorità ambientali del ristorante, dalle parole dei commensali e del personale di sala e dalla musica”.
Altro premio che va a Parigi è quello per il documentario di migliore qualita’ globale, che Radio France si aggiudica con il lavoro dei registi Alain Devalpo e Jean-Philippe Navarre “Ricordiamoci del Joola – L’ultimo viaggio della nave”: “Dal continente africano – è la motivazione – ci portano la storia del naufragio del Joola, narrato col toccante impiego delle voci dei protagonisti al tempo presente, che offrono un paesaggio sonoro dal forte impatto emotivo”.
Attraversa invece la Manica per sbarcare nel Regno Unito il premio all’adattamento radiofonico, vinto da “1984” di Jeremy Mortimer per la Bbc, un “brillante adattamento – scrivono i giurati – del romanzo-icona di George Orwell, valorizzato dalla freschezza della sceneggiatura e impreziosito dalla sensibilità del casting e dalla correttezza nell’uso dei valori classici di produzione”.
La Bbc conquista il primo posto anche nella categoria riservata ai documentari di straordinaria originalità e/o innovazione nel linguaggio documentaristico. A vincere è “Tim Key e il cappotto di Gogol” diretto da Steven Rajam, lavoro che propone il racconto breve Il cappotto di Gogol in una versione destrutturata dal commediografo Tim Key “con stile schietto, informale e molti colpi di scena, il cui risultato – per le giurie – è un prodotto radiofonico innovativo, addirittura surreale, che sfonda le barriere fra realtà e finzione”.
Rimanendo ancora al Vecchio Continente, la miglior opera originale risulta quella presentata in concorso dai russi di Rtr, “Bermuda Square. Lettura di un’opera non rappresentata” diretta e prodotta da Dmitry Nikolaev. E’ la lettura di un’opera mai interpretata, scritta da una poetessa russa morta in un attentato terroristico, la cui composizione è stata rielaborata in una versione radiofonica sperimentale che parla d’amore, terrore e politica nella Russia contemporanea: “Una produzione virtuosa con un ottimo cast, un esempio di a ciò a cui i radiodrammi dovrebbero ambire”.
I canadesi della Cbs/Src hanno proposto quello che la giuria ha ritenuto essere il miglior programma sulla musica.
La serie “Armatura di chiave” di Paolo Pietropaolo si caratterizza con programmi da cinque minuti e conduce alla scoperta delle tonalita’ musicali scelte dai compositori per definire specifiche caratteristiche umane.
”Un format innovativo nella sua semplicità che, anche grazie a un’ingegnosa interazione con il web – si legge nelle motivazioni – apre una nuova strada nella radiofonia, offrendo un efficace strumento di conoscenza della musica classica, che conduce l’ascoltatore attraverso un’ampia gamma di generi musicali”.
Per quanto riguarda il web, per la sezione “Sito interattivo legato ad un programma radiofonico o televisivo”, vince “La grande intervista elettorale” della belga Vrt, che ha portato in concorso, secondo la giuria, un “sito che permette agli utenti di avanzare proposte individuali per migliorare la vita della comunità, e sottoporre le loro idee direttamente ai candidate alle elezioni”.
A trionfare nella sezione “Nuovi contenuti e tecnologie per la televisione multischermo” sono invece i britannici della Bbc con “Bbc Olimpiadi digitali”: “Un modo nuovo – si legge nelle motivazioni – di guardare le Olimpiadi 2012 su diversi dispositivi, che ha permesso al pubblico di scegliere quando e dove guardare una vasta gamma di contenuti”. (Asca)

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