TRIPOLI (Libia) – Reporter senza frontiere (Rsf) ha rilanciato l’allarme contro i ripetuti casi di violenza a discapito dei giornalisti in Libia da parte di milizie e gruppi armati.
“Anche se si trova in una fase di difficile transizione democratica, ricordiamo alla nuova Libia di rispettare gli obblighi internazionali al fine di assicurare la libertà di espressione e informazione”.
E’ il monito di Rsf che chiede quindi alle autorità di fare tutto il necessario per assicurare la sicurezza dei giornalisti e di proteggere le sedi dei giornali e delle stazioni tv.
Negli ultimi mesi diversi casi di arresti e detenzioni arbitrari, attacchi e minacce gravi nei confronti di giornalisti da milizie sono stati infatti segnalati. Non ultimo l’episodio di due giorni fa, quando Ahmad Abusnina, corrispondente da Bengasi della tv privata Al Nabaa, è stato fermato da due uomini mentre si recava all’aeroporto nella vettura della Tv, insultato e picchiato.
Il giornalista aveva già ricevuto minacce a causa delle sue attività con Al Nabaa e in precedenza con Al Jazeera.
Il 4 settembre invece il direttore del canale Tv Al Wataniya, Tareq Al Houni, e due altri dipendenti sono stati insultati e picchiati a Tripoli da un milizia locale.
A maggio anche un giornalista libico dell’agenzia di stampa francese Afp è stato arrestato dai membri di una milizia in pieno giorno a Bengasi per un interrogatorio e rilasciato in tarda serata dopo essere stato colpito, insultato e minacciato.
Meno fortunato è stato invece il 28enne Ezzedine Qusad, presentatore Tv del canale Libya Hurra, freddato da uomini armati all’uscita della moschea a Bengasi. (AnsaMed)
Lo chiede alle autorità Reporter senza frontiere dopo i casi di giornalisti arrestati arbitrariamente e minacciati dalle milizie