CITTA’ DEL VATICANO – Durante gli anni della dittatura militare, in Argentina “padre Jorge Bergoglio riuscì a costruire una rete clandestina, in modo da salvaguardare i perseguitati e favorire il successo delle fughe”. Lo scrive l’Osservatore Romano, che insieme al supplemento del Corriere della Sera “Sette” e ad “Avvenire” ha pubblicato le anticipazioni di un libro che racconta l’azione del futuro Papa a favore delle vittime della dittatura.
“La lista di Bergoglio.
I salvati da Papa Francesco. Le storie mai raccontate” uscirà a ottobre per i tipi della Emi a firma del giornalista Nello Scavo.
Il “sistema Bergoglio” si basava – spiega l’autore – su singoli favori fatti al capo dei gesuiti argentini: chi procurava un posto letto per qualche notte, chi un passaggio in macchina, chi metteva una buona parola con i funzionari consolari europei. Un’organizzazione per compartimenti stagni; l’unico modo perché il rischio fosse minimo e le informazioni circolassero il meno possibile”.
Nel libro c”è anche un estratto dell’interrogatorio reso da Bergoglio l’8 novembre 2010, quando l’allora arcivescovo di Buenos Aires venne ascoltato dai magistrati che indagavano sulla violazione dei diritti umani durante la dittatura.
Furono 3 ore e 50 minuti di domande serrate alle quali il porporato rispose puntualmente ricostruendo la sua azione in quegli anni. In merito il libro ha raccolto anche la testimonianza del gesuita Juan Carlos Scannone, grande amico di Bergoglio. (Agi)
In un libro del giornalista Nello Scavo la rete clandestina che riuscì a sottrarre centinaia di persone da torture e persecuzioni