ROMA – Nel bel mezzo del Ferragosto (6 agosto in Gazzetta Ufficiale, scadenza 21 agosto), l’Inail bandisce una selezione per “addetto alla comunicazione” che solleva molti, troppi, ragionevoli dubbi.
A sollevarli è Pierluigi Roesler Franz, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti e sindaco dell’Inpgi, per il quale “sembrerebbe, invece, un concorso per addetto stampa”, ma – in tal caso – in violazione della legge 150 del 2000 in quanto non é richiesta l’iscrizione all’Albo dei giornalisti. Particolare di non poco conto che spinge anche a chiedersi se i contributi saranno versati all’Inpgi 2 o all’Inps 2.
Scade, infatti, mercoledì 21 agosto il termine di partecipazione alla selezione pubblica per 1 incarico di collaborazione coordinata e continuativa all’Ufficio Stampa dell’Inail (Settore Ricerca, Certificazione e Verifica) “per lo svolgimento delle attività previste dal Piano di innovazione tecnologica per l’implementazione, controllo e vigilanza, per il miglioramento dei servizi sul territorio”.
Nel bando si legge che è “richiesta la laurea in Scienze della Comunicazione con esperienza nel settore della Comunicazione istituzionale”, l’incarico ha durata fino al 31 dicembre prossimo, ma “prorogabile in costanza del Piano di innovazione tecnologica per l’implementazione, controllo e vigilanza, per il miglioramento dei servizi sul territorio e in presenza delle risorse necessarie”, e sarà retribuito con la somma di euro 26.336,09 euro annui (comprensiva degli oneri a carico del committente).
Oggetto della prestazione: gestione e cura dei rapporti con il mondo dei media: agenzie di stampa, quotidiani e periodici e televisioni pubbliche e private; gestione per la pubblicazione a stampa e la comunicazione ai mezzi di comunicazione delle ricerche che l’Istituto realizza; cura dell’organizzazione di conferenze stampa, tavole rotonde o convegni.
La valutazione dei candidati – è scritto nel bando – consisterà nell’esame del curriculum formativo e professionale e in un colloquio vertente sulle esperienze richieste per l’incarico da conferire. La Commissione dispone di complessivi 30 punti di cui 10 punti per la valutazione del curriculum formativo e professionale e 20 punti per il colloquio. Salta subito agli occhi, quindi, che la comprovata “esperienza nel settore della comunicazione istituzionale”, in realtà vale la metà della discrezionalità della commissione esaminatrice.
Sollecitando l’intervento degli istituti di categoria dei giornalisti, Pierluigi Roesler Franz rileva, insomma, “qualcosa di strano” se ci si sofferma, in particolare, sul passaggio del bando che prevede l’inserimento dell’addetto al “settore comunicazione istituzionale” presso “l’Ufficio Stampa dell’Ente”.
“I punti che mi lasciano perplesso – taglia corto Pierluigi Roesler Franz – sono i seguenti: come si fa a fissare il 6 agosto una scadenza al 21 agosto in piena estate per un concorso pubblico? E’ forse un «finto» concorso ferragostano, che di fatto é stato già assegnato? Come si fa a non prevedere come obbligatoria – anche in base alla legge 150 del 2000 – l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti? E per la Fnsi é davvero tutto in regola? Come si fa a non prevedere il versamento dei contributi all’Inpgi 2, anziché all’Inps 2, vista la retribuzione di circa 2 mila euro lordi al mese?”. Il bando Il bando in Gazzetta Ufficiale
Pierluigi Roesler Franz denuncia la singolare “selezione ferragostana” che non prevede l’iscrizione all’Albo professionale