Sarà il primo incontro dopo l’aumento di capitale. Fuori dal patto, Della Valle sale all’8,995%

Rcs: mercoledì i pattisti faranno il punto

MILANO –  Primo appuntamento per il patto di sindacato di Rcs dopo l’aumento di capitale che si è concluso lo scorso 16 luglio. I pattisti si incontreranno il prossimo mercoledì 31 luglio, subito dopo il Cda sui conti semestrali, per fare il punto sulla governance del gruppo, alla luce dei cambiamenti dovuti all’operazione sul capitale.
L’ultimo, per effetto della diluizione, vede la quota sindacata tra la Pandette dello scomparso Giuseppe Rotelli e il Banco Popolare scendere dal 3,52 allo 0,91%.
Nel frattempo la Consob avrebbe già ricevuto i chiarimenti richiesti a Urbano Cairo sulle modalità di acquisto del 2,8% rilevato all’asta dell’inoptato.
“Una piccola partecipazione”, aveva dichiarato l’editore piemontese, presa in carico per “dare un contributo” ed entrare in via Solferino “in punta di piedi, con molto rispetto per chi c’è già”.
Il primo a uscire allo scoperto era stato il Lingotto, che lo scorso 28 giugno annunciò l’acquisto di diritti per portarsi fino al 20,135% di Rcs. Fiat oggi è intenzionata a riconfermare il patto, magari in forma più blanda, mentre Mediobanca (15,4% oltre alla quota derivante dal consorzio di garanzia), Unipol (5,6%) e Generali (1%) sono pronte ad uscire. In mezzo ci sono gli altri pattisti, da Intesa Sanpaolo (6,5% più la spettanza del consorzio di garanzia) alla Efiparind della famiglia Pesenti, che ha aderito solo in parte all’operazione e si è diluita dal 7,747% al 3,824%.
Adesione parziale anche per la Sinpar dei Lucchini, che avevano in portafoglio il 2,06% di via Solferino e ora si ritrovano con l’1,304%. Francesco Merloni, invece, che non ha sottoscritto l’aumento, passa dal 2,090% allo 0,517%.
Fuori dal patto Diego Della Valle, è salito dall’8,695% all’8,995%, con il 3,307% in mano alla finanziaria Di.Vi. e il restante 5,688% alla Dorint Holding, mentre i Benetton sono scesi con Edizione dal 4,794% all’1,066%.
Il nuovo capitale sociale è stato depositato al registro delle imprese martedì scorso, mentre il 30 luglio è il termine ultimo per comunicare alla Consob gli aggiornamenti. All’appello manca ancora una quota pari a circa il 2,8%, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe in parte essere nelle mani di Urbano Cario ed in parte di investitori o sul mercato. (Ansa)

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