Il giornalista e saggista in viaggio lungo la via Francigena, come il vescovo nel 990: un cammino attraverso la storia

Canterbury-Roma, Del Boca come Sigerico

Moia e Del Boca davanti alla Cattedrale di Canterbury

La via Francigena

CANTERBURY (Regno Unito) – Quasi 2000 chilometri separano la città di Canterbury, nell’Inghilterra meridionale, dall’Urbs per antonomasia, la nostra Roma. Duemila chilometri che il vescovo Sigerico, nel 990, percorse in 89 tappe e con la mente rivolta al Pallio, una specie di stola bianca, segno della dignità vescovile, che avrebbe ottenuto al termine del lungo viaggio.
Scrisse un diario del suo percorso sulla via Francigena, Sigerico, che resta, a tutt’oggi, il più noto e usato per fissarne il percorso prima dell’anno 1000. Cosa che – c’è da giurarci – farà anche Lorenzo Del Boca, il quale ha deciso di cimentarsi nella medesima “prova”, insieme ad un compagno di viaggio, Angelo Moia, “dirigente industriale – spiega il giornalista e saggista piemontese, tre volte presidente dell’Ordine nazionale e della Fnsi, ora nel Cda del Salone del Libro di Torino – che per 20 anni ha interpretato la figura del Cristo al Venerdì santo di Romagnano Sesia e adesso è il presidente del Comitato per queste sacre celebrazioni, ‘figlio’ della Confraternita del Santo Enterro, da cui discende”.

Angelo Moia e Lorenzo Del Boca alla partenza

Sigerico di Canterbury

Certo “l’impresa sarebbe percorrerla tutta  – ammette Del Boca – ma in famiglia ci ammazzerebbero. Si arriverà, dunque, fino al rifugio del Gran San Bernardo dopo aver attraversato Francia e Svizzera e raggiunto il confine italiano: 1086 chilometri che vorremmo percorrere in 32 giorni”.
Il viaggio di Del Boca e Moia coprirà, insomma, poco più della metà dell’antico cammino che vide protagonista il vescovo di Canterbury. Ma 1086 chilometri di cammino lungo la via Francigena, carica di simboli, tracce e significati della vita medievale, non sono un gioco da ragazzi. Ci vogliono passione, per la storia e per i percorsi a piedi, una buona forma fisica. E altrettanta resistenza.
A confortare Del Boca, il fatto che il suo compagno di viaggio, Angelo Moia, sia “un veterano di questi viaggi: ha già percorso due volte il cammino di Compostela e ha attraversato il deserto da Acco a Gerusalemme. L’anno scorso, poi, insieme, abbiamo fatto Siena-Roma per saggiare la nostra reciproca compatibilità, umana e sportiva, e siccome andiamo d’accordo ci cimentiamo in un’impresa più complicata”.
A noi non resta che attendere. L’arrivo dei due “pellegrini” in cammino attraverso la storia, dal Medioevo ai giorni nostri. E il racconto di un viaggio ancora oggi straordinario, che Lorenzo Del Boca non vorrà certo – ce lo auguriamo – tenere per sé.

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