ROMA – “Vogliamo Domenico Quirico libero”. Campeggia così, dalle finestre della Fnsi, in Corso Vittorio Emanuele II 349, a Roma, un grande striscione, di tre metri per due, per ricordare che ancora il nostro collega de “La Stampa” è privo della libertà di movimento in Siria ove era andato per documentare le atrocità che si stanno perpetrando in quel martoriato Paese.
La Fnsi lancia di nuovo un appello, come già hanno fatto la Federazione internazionale e quella europea dei giornalisti, “a chi non permette al nostro collega di tornare in patria e di continuare la sua attività professionale, di ridargli la libertà. Domenico Quirico è uomo giusto, professionista serio e non di parte”.
La notizia che “Domenico Quirico è vivo” è stata lanciata giovedì 6 giugno, alle ore 15.12, dal quotidiano “Giornalisti Calabria” sia sul sito Internet che su Twitter, e poi annunciata al 28° Congresso mondiale della Stampa, a Dublino, dal segretario generale della Fnsi, Franco Siddi.
Tre ore dopo, il direttore de “La Stampa” Mario Calabresi, l’ha confermata prima via Twitter e successivamente sul sito del quotidiano torinese, puntando sullo stesso titolo usato da “Giornalisti Calabria”.