Incontro del sottosegretario per l’Editoria ed i giornalisti di “China Radio International” e del desk Italia presso il governo cinese

Legnini: “Rafforzare la collaborazione tra Italia e Cina”

Giovanni Legnini

ROMA – Confermare ed accrescere la cooperazione, promuovere una maggiore conoscenza e collaborazione tra media italiani e cinesi, utilizzare meglio le reciproche informazioni economiche. Questi i temi al centro dei colloqui svoltisi in questi giorni presso Palazzo Verospi-Vitelleschi alla presidenza del Consiglio, tra la delegazione di China Radio International e del desk Italia presso il Dipartimento centrale per l’editoria del governo cinese e il Dipartimento del governo italiano per l’editoria, l’informazione e la pubblicità istituzionale.
Al termine dei colloqui, conclusi con la fine della visita ufficiale, si è stabilito di mettere al lavoro un comitato misto per favorire alcune iniziative di confronto e seminari anche tra giovani leve della comunicazione entro l’anno 2013.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, nel saluto alla delegazione cinese guidata dal caporedattore di “Cri”, Ma Bohui, ha ricordato come “la comunicazione e l’informazione rivestano sempre più importanza in un mondo dove va favorita la costruzione di rinnovate relazioni economiche e sociali. L’Italia è oggi sede di una importante e laboriosa comunità di origine cinese e la Cina ospita sempre volentieri i prodotti dell’eccellenza italiana nell’economia ed in ogni settore noto per il made in Italy”.
Per il sottosegretario Legnini, al centro delle attività future da favorire in questo specifico settore dell’editoria e dei media, anche innovativi su web, sarà “il confronto tematico sui cambiamenti di sistema dell’editoria nei due Paesi”, anche attraverso convegni, seminari, forum giovanili, luoghi e momenti di incontro per sviluppare anche iniziative editoriali comuni e attività continuative e di lunga durata.
“Un confronto tra i rispettivi mondi dell’editoria è necessario – ha concluso il sottosegretario Legnini – soprattutto perché il mondo dell’editoria rappresenta, reciprocamente, una porta sulle rispettive comunità economiche e sociali. E in un momento così impegnativo per l’economia, anche nei nostri due Paesi, tenere aperti questi canali di informazione e relazione è necessario e doveroso”. (Agi)

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