Michele Cassano
ROMA – E’ partita dai palinsesti autunnali la controffensiva del Pdl in consiglio di amministrazione Rai. Nella riunione informale che si è tenuta ieri a viale Mazzini, il consigliere Guglielmo Rositani ha perorato la causa di Miss Italia, cancellato per la prima volta dalla tv pubblica per scelta del presidente Anna Maria Tarantola e del direttore generale, Luigi Gubitosi, tra le proteste degli organizzatori.
Quella di Rositani è un’opinione condivisa in area Pdl, che, più che per l’assenza del concorso di bellezza, protesta per il peso ritenuto pressoché irrilevante del consiglio di amministrazione nell’iter decisionale.
Domani l’argomento tornerà in discussione e i consiglieri del Pdl torneranno a chiedere di trasmettere Miss Italia, eventualmente in versione ridotta rispetto al passato, ma soprattutto porranno sul tavolo il tema del ruolo del cda e più in generale della politica in Rai. E non è escluso che l’approvazione dei palinsesti finisca con lo slittare ancora.
La data della presentazione agli investitori, dopo la cancellazione dell’appuntamento del 18 giugno per la concomitanza con i Lions della Pubblicità a Cannes, non è ancora stata fissata.
Per il vertice risollevare le entrate pubblicitarie, che continuano a scendere, è determinante per rimettere in sesto i conti. Sul fronte della riduzione dei costi, va, invece, avanti la trattativa per le uscite dei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti della pensione.
Le adesioni volontarie sono circa 450, di cui quasi 330 tra impiegati, operai e quadri, una cinquantina di dirigenti e una settantina di giornalisti. L’azienda intende raggiungere quota 600 con l’obiettivo di risparmiare 70 milioni l’anno a regime.
Lunedì in Confindustria si è tenuto un incontro tra l’azienda e i sindacati del personale non giornalistico: manca ancora l’accordo su quali lavoratori abbiano i requisiti per accedere al piano.
Sul piatto c’è l’anticipo delle stabilizzazioni dei contratti a tempo indeterminato che, da qui al 31 marzo 2014, dovrebbe coinvolgere circa 500 lavoratori. L’intesa dovrebbe essere raggiunta entro il mese, anche perché in assenza la trattativa potrebbe finire al ministero dello Sviluppo Economico in vista di un ipotetico stato di crisi.
Quella di Rositani è un’opinione condivisa in area Pdl, che, più che per l’assenza del concorso di bellezza, protesta per il peso ritenuto pressoché irrilevante del consiglio di amministrazione nell’iter decisionale.
Domani l’argomento tornerà in discussione e i consiglieri del Pdl torneranno a chiedere di trasmettere Miss Italia, eventualmente in versione ridotta rispetto al passato, ma soprattutto porranno sul tavolo il tema del ruolo del cda e più in generale della politica in Rai. E non è escluso che l’approvazione dei palinsesti finisca con lo slittare ancora.
La data della presentazione agli investitori, dopo la cancellazione dell’appuntamento del 18 giugno per la concomitanza con i Lions della Pubblicità a Cannes, non è ancora stata fissata.
Per il vertice risollevare le entrate pubblicitarie, che continuano a scendere, è determinante per rimettere in sesto i conti. Sul fronte della riduzione dei costi, va, invece, avanti la trattativa per le uscite dei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti della pensione.
Le adesioni volontarie sono circa 450, di cui quasi 330 tra impiegati, operai e quadri, una cinquantina di dirigenti e una settantina di giornalisti. L’azienda intende raggiungere quota 600 con l’obiettivo di risparmiare 70 milioni l’anno a regime.
Lunedì in Confindustria si è tenuto un incontro tra l’azienda e i sindacati del personale non giornalistico: manca ancora l’accordo su quali lavoratori abbiano i requisiti per accedere al piano.
Sul piatto c’è l’anticipo delle stabilizzazioni dei contratti a tempo indeterminato che, da qui al 31 marzo 2014, dovrebbe coinvolgere circa 500 lavoratori. L’intesa dovrebbe essere raggiunta entro il mese, anche perché in assenza la trattativa potrebbe finire al ministero dello Sviluppo Economico in vista di un ipotetico stato di crisi.
Il ministro Flavio Zanonato è, per il momento, impegnato nel rinnovo del contratto di servizio Rai 2013-2015. “Sarà una grande occasione di novità e discontinuità rispetto al passato”, ha promesso davanti alla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera. “Dovrà essere – ha aggiunto – un testo capace di rispondere alle crescenti richieste del pubblico in termini di interattività e pluralismo”.
Il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, ha annunciato che prima della stesura ci sarà una consultazione con le associazioni dei consumatori e forse anche con le parti sociali.
“Una consultazione in forma ridotta – ha spiegato – che sarà il banco di prova di una più grande, in vista della scadenza del maggio 2016, quando il servizio pubblico sarà messo a gara”. (Ansa)
Il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, ha annunciato che prima della stesura ci sarà una consultazione con le associazioni dei consumatori e forse anche con le parti sociali.
“Una consultazione in forma ridotta – ha spiegato – che sarà il banco di prova di una più grande, in vista della scadenza del maggio 2016, quando il servizio pubblico sarà messo a gara”. (Ansa)