L’anglo-libanese vince per 13 voti, ma nell’urna c’erano 5 schede in più. Leruth accetta la sconfitta, ma il Congresso insorge

Ifj: Jim Boumelha presidente tra le polemiche

Jim Boumelha

DUBLINO (Irlanda) – L’anglo-libanese Jim Boumelha (Nuj) strappa al Congresso 191 voti contro i 178 dello sfidante Philippe Leruth (Agjpb) e viene riconfermato presidente dell’Ifj,la Federazione internazionale dei giornalisti.
Un piccolo giallo ha, però, tenuto con il fiato sospeso il 28° Congresso in corso al “Dublin Castle”: dall’urna sono spuntate cinque schede in più dei votanti e si è resa necessaria una votazione per decidere se ripetere la consultazione. Ipotesi, questa, bocciata dal Congresso con 182 voti a favore, 139 contrari e 2 astenuti.
Decisivo per scongiurare la ripetizione del voto è stato l’intervento dello sconfitto, il belga Philippe Leruth, che accettando la sconfitta ha fatto notare che le cinque schede non hanno, comunque, influito sull’esito della votazione, avendo Boumelha vinto con un vantaggio di otto lunghezze.
Se, con grande signorilità, Leruth si è sforzato di sedare gli animi di quanti non accettano, comunque, il verdetto, “l’ombra” della manipolazione elettorale continua a tenere banco anche in aula. Oggi, in apertura di lavori, è infatti cominciato il fuoco di fila sulla presidenza, con l’annuncio dell’abbandono dei lavori da parte di numerose delegazioni, a partire da quelle tedesca e canadese. “E’ un problema di credibilità”, hanno tuonato in molti. “Ci sforziamo quotidianamente di denunciare i brogli elettorali di cui si rendono protagonisti i Governi di molti Paesi del mondo, quindi non possiamo accettare che qualcuno possa rimproverarci quest’ombra”.
Il presidente dell’Efj, Mogens Blicher Bjerregard, ha riassunto il pensiero generale esprimendo grandi perplessità su una situazione che non favorisce certo la credibilità di una categoria che si batte quotidianamente per la qualità dell’informazione e la libertà di stampa.

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