MESSINA – Il Garante per la protezione dei dati personali ha dichiarato “illecito il trattamento effettuato, con la conseguente inutilizzabilità”, dei dati personali effettuati dalla “Società Editrice Siciliana spa”, acquisiti a mezzo del sistema di videosorveglianza installato presso la sede di Messina del quotidiano “Gazzetta del Sud”.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti degli accertamenti effettuati l’8 marzo 2012 dalla Guardia di Finanza, esaminati dal garante della Privacy nella riunione del 4 aprile scorso (presidente Antonello Soro, vicepresidente Augusta Iannini, componenti Giovanna Bianchi Clerici e Licia Califano, segretario generale Giuseppe Busia).
Nella riunione è stato, infatti, evidenziato che “il Codice dispone il divieto del trattamento di dati personali mediante gli apparati di ripresa occultamente installati presso la sede della società, con obbligo per la stessa di mera conservazione dei dati eventualmente registrati ai soli fini di consentire l’attività di accertamento da parte delle competenti autorità e la tutela dei diritti degli interessati”.
Sulla vicenda interviene l’amministratore delegato e direttore editoriale della “Gazzetta del Sud”, Lino Morgante, precisando che “invero, la Società Editrice Siciliana è stata a suo tempo oggetto di controllo, da parte del Nucleo Speciale Privacy della Guardia di Finanza che, con processi verbali di constatazione n. 24 e 25 del 17 aprile 2012, avrebbe rinvenuto una serie di inadempimenti da parte della scrivente e sottoposto all’Autorità Garante per la Privacy l’irrogazione di sanzioni pecuniarie determinate da un minimo di 48.000 euro ad un massimo di 288.000 euro”.
Morgante spiega che “per quanto attiene alla presenza delle telecamere (complessivamente ne sono state conteggiate diciannove), i militari della Guardia di Finanza hanno appurato che solo due erano installate all’interno di uffici; e precisamente una nell’archivio (ove, comunque, non opera stabilmente alcun dipendente) ed una per sua richiesta nella stanza del dirigente tecnico dott. Ilacqua, responsabile del trattamento. Ne consegue che all’interno dei luoghi di lavoro (ove operano impiegati ed operai) non è mai stata posizionata alcuna telecamera, così come emerge dai verbali all’uopo redatti”.
La motivazione dell’installazione delle telecamere – la tutela dello stabilimento in passato oggetto di attentati – è stata successivamente rappresentata all’Autorità Garante per la Privacy con apposita nota scritta e nel corso dell’audizione dell’amministratore delegato e del consulente risalente al mese di novembre 2012. All’esito delle note e dell’audizione, l’Autorità Garante per la Privacy non ha irrogato alcuna sanzione pecuniaria, ma si è limitata ad impartite delle prescrizioni alle quali la scrivente si è tempestivamente adeguata”. Il provvedimento del Garante
Il Garante della Privacy contesta il trattamento dei dati. Lino Morgante: “Mai controllato il lavoro di giornalisti e impiegati”