Camporese tranquillizza i giornalisti: “L’Inpgi è al sicuro”

Andrea Camporese, presidente Inpgi

ROMA –  Il Consiglio Generale dell’Inpgi ha approvato, all’unanimità, i bilanci consuntivi 2012 delle Gestioni Principali e Separata dell’Inpgi. Nella sua relazione, il presidente Andrea Camporese ha sottolineato che “le aspettative, che molti riponevano nel 2012 come anno che potesse evidenziare una inversione di tendenza nell’andamento congiunturale dell’economia del Paese, sono state disattese dai risultati non positivi che si sono registrati nel corso dell’anno”.
In particolare, ha spiegato il presidente dell’Inpgi, nel settore giornalistico “si è manifestata una preoccupante linea di continuità con gli anni precedenti relativamente al perdurare della crei economica che ha comportato l’intensificarsi dei fenomeni espulsivi dal ciclo occupazionale”.
I rapporti di lavoro in essere al 31 dicembre 2012 sono stati, infatti, pari a 17.547, con una diminuzione di ben 685 rapporti rispetto all’anno precedente (18.232 -3,8%). La maggiore contrazione continua a registrarsi nell’ambito dei quotidiani (-292 rispetto al 2011) e delle radio tv locali (-106).
“La problematica dell’occupazione – ha detto Andrea Camporese – rappresenta ancora il tema centrale del dibattito relativo all’individuazione delle possibili soluzioni per superare la situazione di impasse in cui si trova oggi il mondo dell’editoria. E in tal senso si colloca lo sforzo dell’ente di promuovere misure incentivanti per l’assunzione di giornalisti disoccupati, cassaintegrati e precari, che ha portato all’adozione da parte del Consiglio di amministrazione di un provvedimento che ha previsto un consistente sgravio contributivo in favore delle aziende, i cui effetti positivi hanno comportato l’assunzione finora circa di 300 unità”.
Ma l’impegno dell’ente in questo frangente continua ad essere molto consistente anche sul fronte degli interventi a sostegno del reddito (la spesa è aumentata del 43% rispetto al 2011) a favore dei propri iscritti che si trovino privi di occupazione o che vedano significativamente ridotte le loro retribuzioni a seguito di sospensione o contrazione dell’attività lavorativa.
A tal proposito, Camporese ha ricordato “l’acquisizione di ulteriori somme, destinate a far fronte ai pesanti oneri connessi all’erogazione dei sussidi di disoccupazione, delle indennità per Cigs e per contributi di solidarietà, resa possibile grazie ad un accordo con le parti sociali che hanno messo a disposizione dell’ente parte dei fondi contrattuali accantonati appositamente per fronteggiare le conseguenze della crisi”.
Dal Bilancio consuntivo della Gestione principale dell’Inpgi gestione, ratificato all’unanimità dal Consiglio Generale e approvato nelle scorse settimane, sempre in maniera unanime, dal Consiglio di amministrazione, emerge un avanzo economico di 11,1 milioni di euro nell’esercizio 2012.
Particolarmente brillante il risultato del rendimento complessivo della gestione patrimoniale, che per il 2012 si attesta al 10,28% netto, il livello più alto dell’ultimo triennio. Traguardo che dimostra la bontà delle scelte – adottate dall’Ente – ispirate alla diversificazione degli investimenti delle risorse finanziarie interne.
Sul fronte degli investimenti mobiliari il 2012 ha mostrato i segni di ripresa indotti soprattutto dalle efficaci misure adottate dalla Bce, il comparto immobiliare, invece, pur avendo fatto registrare nel 2012 maggiori entrate pari al 3,95% in più rispetto al 2011, subisce gli effetti negativi dell’applicazione dell’Imu che rispetto all’Ici ha determinato uno scostamento tra le due imposte del +164,8%. Nella Gestione separata il rendimento netto contabile dell’intero patrimonio ha raggiunto il considerevole risultato del 9,14%.
Il perdurare della crisi del sistema dell’informazione, ed in particolare delle aziende editoriali piccole e grandi, ha avuto un effetto negativo sull’occupazione e di conseguenza sul monte contributivo.
L’Inpgi ha, infatti, registrato una riduzione di ben 685 rapporti di lavoro rispetto all’anno precedente (-3,8%). L’Istituto, tuttavia, continua nella sua mission di welfare integrato con interventi a sostegno del reddito (+43% rispetto al 2011) per gli iscritti privi di occupazione o che vedono significativamente ridotte le loro retribuzioni.
“Le aspettative che molti riponevano nel 2012 – afferma il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – come momento dell’inversione di tendenza nell’andamento dell’economia del Paese sono state disattese dai risultati registrati nel corso dell’anno. Specie nel settore dell’editoria si è registrato il perdurare della crisi economica che ha determinato l’intensificarsi dell’emorragia di posti di lavoro”.
Tuttavia, Camporese segnala “la necessità urgente di condivisione dei costi rilevanti sostenuti dall’Ente nel medio termine e, allo stesso tempo, la responsabilità insieme alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana di formulare ipotesi inclusive nel mercato del lavoro che possano intercettare un ciclo economico positivo che potrebbe giungere alla fine del 2014”.
Nell’immediato, insomma, oltre a ribadire “l’impegno dell’Istituto nell’intervento a sostegno dei colleghi maggiormente colpiti dalla crisi”, il presidente dell’Inpgi intende “tranquillizzare i nostri iscritti assicurando loro la sicurezza dei conti dell’Ente, certificata anche dallo stress test a 50 anni a cui recentemente il Ministero del Lavoro ci ha sottoposto. A riprova di ciò aggiungo che, proprio mentre il Consiglio generale ratificava il bilancio consuntivo 2012, i due Ministeri covigilanti ci notificavano l’approvazione ufficiale del bilancio di previsione 2013 unitamente all’assestamento 2012”.