Alessandra Baldini
NEW YORK (Usa) – Una “British Invasion” ha conquistato i media americani: cittadini britannici sono in questi mesi arrivati al timone di importanti quotidiani nazionali e società di entertainment vendendo i loro show, le loro riviste, i loro giornali e il loro modo di fare giornalismo alle ex colonie di Sua Maestà.
Ci sono tanti inglesi ai vertici dell’establishment mediatico americano che molti americani che lavorano nel settore dei media hanno cominciato a chiedersi: “Cosa hanno loro che non abbiamo noi?”.
L’ultimo arrivo, Deborah Turness di Itv, è diventata presidente di NbcNews, la prima donna a dirigere i notiziari di una rete tv Usa. La Turness si aggiunge a una sfilza di altri nomi, da Mark Thompson, ex direttore generale Bbc diventato Ceo del New York Times, con il connazionale Gerard Baker, ex Bbc, ex Financial Times e ex Times di Londra – passato alla direzione del rivale Wall Street Journal.
Emily Bell, professore di giornalismo alla Columbia University e lei pure suddita della Regina, ha spiegato al Washington Post che “per competere in Gran Bretagna devi essere davvero sveglio: “C’é più sensibilità populista e tabloid che al confronto fa sembrare ingessata la copertura offerta dai media americani”.
La competitività è legata, dunque, a un mercato altamente concorrenziale: con un quinto degli abitanti degli Usa la Gran Bretagna ha tre reti tv nazionali e oltre una dozzina di giornali nazionali di tutti i colori, dalla stampa seria, ai tabloid per la classe media, ai rotocalchi scandalistici.
C’é chi, come la Bell, paragona l’attuale tsunami britannico sulle coste Usa all’incursione australiana in Gran Bretagna negli anni Ottanta: guidati da Rupert Murdoch, il tycoon australiano che successivamente è diventato cittadino americano, numerosi suoi connazionali occuparono posti importati a Fleet Street e nella televisione del Regno Unito.
Ma ecco, dunque, una pioggia di arrivi che non accenna a cessare: Joanna Coles è la nuova direttrice di Cosmopolitan, mentre Piers Morgan ha occupato la poltrona di Larry King nella prima serata della Cnn.
Colin Myler, l’ultimo direttore di News of the World, é passato a dirigere il Daily News. La lista potrebbe andare avanti all’infinito affiancandosi a una espansione di media britannici sul mercato americano: dal Guardian all’Ft, dall’Economist al Daily Mail.
L’innesto britannico non si limita al giornalismo: la reality tv in Usa è un import di oltreoceano con Mark Burnett (Survivor, The Apprentice, The Voice); Nigel Lythgoe e Simon Fuller (American Idol, So You Think You Can Dance); e Simon Cowell (American Idol, X Factor) al pari di serial di grande successo come Downton Abbey, Mr. Selfridge e Call the Midwife. (Ansa)
Negli ultimi mesi tanti britannici sono arrivati al timone di importanti quotidiani nazionali e società di entertainment