TRIESTE – All’età di 92 anni si è spento, a Trieste, Italo Soncini, “giornalista e uomo di mare”, come lo ricorda “Il Piccolo”, il suo giornale, sottolineando che ““con la sua scomparsa se ne va un pezzo di storia del giornalismo triestino”.
Nato a Trieste il 14 novembre 1920, era giornalista professionista dal 3 luglio 1954. Nell’Albo dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia soltanto in tre hanno un’anzianità d’iscrizione anteriore alla sua.
Partigiano con il Cln, dopo la guerra aveva conseguito la laurea in giurisprudenza dedicandosi per un breve periodo alla carriera universitaria quale assistente di diritto penale. Una breve esperienza, interrotta dal richiamo del giornalismo. Qualche testata di “rodaggio”, poi l’assunzione al quotidiano “Il Piccolo”, che ha lasciato solo dopo per andare in pensione collaborando, comunque, anche con “La Stampa” e la “Gazzetta dello Sport”.
Le sue passioni erano il giornalismo e il mare, che è riuscito a coniugare sino a pochi mesi fa, alternando il suo amore per la scrittura a quello per la sua barca in legno ormeggiata all’Adraco Yacht Club del Molo Sartorio. L’amore per il giornalismo e lo sport non potevano non vederlo, nel 1947, tra i fondatori dell’Ussi, l’’Unione Stampa Sportiva Italiana, trampolino di lancio per la lunga presidenza dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia.
Inviato di vela alle Olimpiadi, ha scritto diversi libri, curato l’Enciclopedia monografica del Friuli Venezia Giulia e il documentario “I giorni dei mostri e delle astronavi”. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti: la Stella d’oro del Coni e la nomina a Cavaliere al merito della Repubblica, che sono andati ad aggiungersi alle due Croci di guerra al merito dell’Aeronautica e al Diploma d’onore per la Libertà d’Italia che gli erano stati conferiti dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Amante della vela, tra i fondatori dell’Ussi, è stato a lungo presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia