Testo approvato in via definitiva dalla Camera con 309 sì, 55 no e 5 astenuti. La manovra diventa legge

Legge di stabilità: 40 milioni all’editoria, 15 a radio e tv

ROMA – Sì definitivo dell’Aula della Camera alla legge di stabilità. Il testo, su cui il governo ha incassato la fiducia a Montecitorio, è stato approvato con 309 sì, 55 no e 5 astenuti. Successivamente è stato definitivamente approvato anche il bilancio dello Stato. I sì sono stati 307, 59 i no, quattro gli astenuti. Hanno votato contro Lega e Idv. I Radicali si sono astenuti. In precedenza la Camera aveva confermato la fiducia al governo sulla legge di stabilità con 373 sì, 67 no e 15 astenuti.
Un unico articolo con 554 commi. Si presenta così la legge di stabilità dopo la consegna del maxi-emendamento da parte del governo. Torna quindi un “testo illeggibile” secondo le parole a suo tempo usate dal presidente Napolitano.
Ai 343 commi della numerazione principale, se ne aggiungono altri 211 indicati come bis, ter, quater, ecc. La chiama dei senatori per il voto di fiducia sulla legge di stabilità inizierà domani mattina alle 11,30 circa. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo del Senato. I lavori inizieranno domani mattina alle 9.
La legge di stabilità approda finalmente nell’aula del Senato al termine di un percorso in commissione Bilancio segnato dalla confusione e dai continui rinvii, gli ultimi dei quali anche nella odierna giornata. Il tutto, però, non determinato tanto dalla volontà di far slittare l’approvazione finale, quanto dal fatto che con l’inserimento nel testo del Milleproroghe, la legge è diventato un “omnibus” difficilmente gestibile sia dal governo che dai gruppi parlamentari. Non a caso il presidente del Senato Renato Schifani ha negato che qualcuno volesse fare “melina”. In serata il governo ha posto la fiducia e domani, dopo il via libera di palazzo Madama il testo tornerà alla Camera per la terza e definitiva lettura, che apre la strada alla chiusura della legislatura.
Pioggia di micro-norme di settore o locali. Tra le norme, invece, significative ci sono i finanziamenti di 150 milioni l’anno fino al 2029 della Tav Torino-Lione, 100 milioni per il Fondo ordinario delle Università, 52,5 milioni per i Policlinici gestiti direttamente da università non statali (più 12,5 milioni per il Bambin Gesù di Roma e 5 milioni alla Fondazione Gaslini di Genova), l’aumento da 10 a 70 milioni per il turn over nel comparto sicurezza, 40 milioni per l’editoria e 15 per l’emittenza locale. Naturalmente questi si aggiungono a quelli approvati nei giorni scorsi, come il miliardo e 400 milioni a favore di Comuni e l’aumento del Fondo per la Cig in deroga a 1,7 miliardi.

Ansa)

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