Per i rapitori di Ankhar Kotchneva, governo ucraino e ambasciata “non sono stati e seri e non hanno fatto nulla per liberarla”

Giornalista ucraina rapita in Siria, “il suo Paese non fa nulla”

Ankhar Kotchneva

KIEV (Ucraina) – I rapitori siriani della giornalista ucraina Ankhar Kotchneva, rapita in ottobre in Siria, hanno annunciato di aver rinviato a domenica la sua esecuzione, denunciando che le autorità di Kiev non fanno nulla per la sua liberazione. Lo hanno riportato gli organi di informazione del Paese.
“Quando ci sono state trattative con il governo ucraino e la sua ambasciata (in Siria), loro (gli ucraini) non sono stati seri, non hanno rispettato le promesse e non hanno fatto nulla per liberare Ankhar”, ha affermato il capo dei rapitori, Abu Jandal, in una conversazione su Skype, la cui registrazione tradotta in ucraino è stata pubblicata ieri sera dall’emittente televisiva ucraina “1+1” sul suo sito.
“Nessuno ha risposto quando abbiamo chiesto che che cosa ci potevano offrire per la sua liberazione. Sembra che non importasse a nessuno”, ha proseguito.
I rapitori siriani hanno indicato di aver rinviato a domenica l’esecuzione della giornalista, ha aggiunto la televisione. I rapitori, che sostengono di appartenere all’Esercito siriano libero (Asl), hanno preteso che l’Ucraina offra loro un negoziatore che non dica falsità, secondo il blog della giornalista.
“Aspettiamo che ci contatti il 18 dicembre alle 15” ora locale, ha affermato Abu Jandal. Nessun portavoce del Ministero degli affari esteri ucraino ha voluto commentare la notizia.
Il presidente Viktor Yanukovich aveva ordinato a metà ottobre ai diplomatici ucraini ad adoperarsi per il rilascio della giornalista. Ankhar Kochneva lavorava in Siria come assistente e interprete, principalmente per i media russi. (TmNews)

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