Il direttore de “Il Giornale” rifiuta gli arresti domiciliari e non vede l’ora di fare ingresso a “San Vittore”
Edmondo Bruti Liberati
Alessandro Sallusti
MILANO – Ad Alessandro Sallusti sono stati assegnati i “classici” arresti domiciliari, per cui per il momento non potrà lavorare. E’ quanto risulta dal provvedimento firmato dal Giudice della sorveglianza, Guido Brambilla, che ha accolto la richiesta del procuratore Edmondo Bruti Liberati di disporre i domiciliari per il direttore del giornale.
Nei prossimi giorni, il giornalista potrà, tuttavia, chiedere allo stesso giudice della sorveglianza di poter recarsi sul posto di lavoro e continuare a svolgere la sua professione.
“Vergogna compiuta”. Così “Il Giornale on line” ha subito commentato la decisione, che è stata oggetto di una conferenza stampa nella sede di via Gaetano Negri 4, a Milano. La conferenza stampa convocata da il direttore de “Il Giornale”, Alessandro Sallusti, nella quale ha detto che “rifiuta gli arresti domiciliari” si è conclusa con una “polemica” tra lui e il giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, Gianni Barbacetto.
Il battibecco è stato innescato da una frase del giornalista de “Il Fatto Quotidiano” che sosteneva che “se si commette un reato grave…”. E poi ha aggiunto: “A me spiace che chiunque vada in carcere, vorrei che le carceri fossero vuote”. Subito la replica di Sallusti: “ma a te non spiace niente, cosa vuoi che ti importi. Non fare il paraculo e abbi il coraggio di quello che dici. Non dire mi spiace, di che sei contento che vado in carcere. Io sto chiedendo di non avere privilegi”.
A Sallusti ha nuovamente replicato Barbacetto: “Se uno compie un reato grave trovo normale che la legge faccia il suo corso”. Il direttore del Giornale, si è rivolto ai colleghi presenti, quasi in uno sfogo: “Ma non c’è un moto di orgoglio di qualcuno che dice che è una vergogna. Sti cazzo di magistrati hanno fatto una porcata”. E rivolto, infine, al giornalista, Paolo Colonnello, de “La Stampa”, Sallusti gli ha detto: “Quello di Farina era un commento a dei fatti che si sono dimostrati non veri che ha pubblicato il tuo giornale, perchéil tuo giornale ha pubblicato il falso. E Farina su quel falso ha espresso un’opinione”. (Agi)
“Mi spellerò le mani per entrare a San Vittore”
MILANO – “Rifiuto la sentenza ma, come cittadino italiano, ne prendo atto e chiedo di essere mandato in carcere”. Lo ha detto il direttore del Giornale Alessandro Sallusti in conferenza stampa. “Non voglio sotrrarmi alla pena, chiedo a Bruti Liberati di applicare la pena che mi è stata erogata”.
“Non ho nessuna intenzione di ribellarmi alla sentenza ed evitare 14 mesi di carcere – ha detto Sallusti – tanto è vero che sono trascorsi 60 giorni e non sono evaso, non mi sono allontanato, ma ho aspettato con pazienza e sofferenza la conclusione di questa vicenda”.
Secondo il direttore de “Il Giornale”, il procuratore della Repubblica di Milano “si è vergognato di eseguire questa sentenza perché, con un’alchimia molto pretestuosa e molto discutibile, l’ha trasformata da carcere ad arresti domiciliari. Io – ha aggiunto – non ho intenzione di andare agli arresti domiciliari perché mi adeguo al giudizio della Procura della repubblica di Milano, la Camera penale, che hanno ritenuto che Bruti Liberati mi stesse facendo un favore. Perché ci sono seimila detenuti in Italia nella mie stesse condizioni e che avrebbero diritto ai domiciliari e che invece sono trattati in modo diverso. Mi rifiuto di essere arruolato in una casta”.
“Se io accettassi un privilegio – ha spiegato Sallusti – sarebbe la mia morte professionale e trascinerei anche il Giornale in una perdita di autorevolezza”.
“Mai nella vita vorrei fare il martire né mai vorrei andare in carcere, ma ho un minimo di dignità”, ha detto Sallusti, che ha affermato di aver chiesto al ministro della Giustizia, Severino di “mandare un’ispezione per capire come mai una sentenza di cinquemila euro diventa in appello di 14 mesi di reclusione, di capire come mai lo Stato, cioè la pubblica accusa, chiede di cancellare quell’infamia. Siamo in presenza di giudizi di magistrati così distanti dagli uni dagli altri che uno di questi due blocchi di magistrati o è incapace o è imbroglione”. Uno dei due magistrati domani mattina dovrebbe essere “licenziato per manifesta incapacità”. Sallusti ha poi inviato un messaggio al procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati: “Se lui non trasforma (la sentenza ndr) in pena detentiva in carcere, si fa complice e istigatore di un secondo reato, che è quello di evasione – ha detto Sallusti -. Non ho nessuna intenzione di evadere, nel senso di sottrarmi alla pena, non ho intezione di andare all’estero. Chiedo che mi venga applicata la pena che mi è stata erogata”.
“Mi dicono – ha aggiunto il direttore del Giornale – che pochi minuti fa il procuratore abbia detto di riferirmi «Guarda che adesso non scherziamo più», bene io dico a Bruti Liberati che adesso non scherzo più io”. “Lo supplico, mi mandi oggi pomeriggio i Carabinieri e mi traducano in carcere”, ha ripetuto, “non mi sottraggo alla pena”. E ha concluso: “Mi spellerò le mani per entrare a San Vittore”. (TMNews)
Sallusti dovrà essere sospeso dall’Ordine dei giornalisti
MILANO – L’articolo 39 (Condanna penale) della legge 69/1963 sull’ordinamento della professione di giornalista prevede che “Ove sia emesso ordine o mandato di cattura, gli effetti dell’iscrizione sono sospesi di diritto fino alla revoca del mandato o dell’Ordine”.
Lo ricorda il presidente emerito dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo, sottolineando che “il Consiglio dell’Ordine della Lombardia, quindi, dovrà prendere questo provvedimento alla prima riunione. In passato è già successo con Enzo Tortora”.