
Carola Vai, Paolo Girola, Carlo Parisi, Ezio Ercole e Lorenzo Del Boca
TORINO – “Libertà di stampa e qualità dell’informazione possono essere garantite soltanto con la professionalità e il giusto trattamento economico e previdenziale dei giornalisti”. Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi, riassume così il programma di “Stampa Libera e Indipendente”, componente sindacale della maggioranza federale, totalmente trasversale rispetto alle posizioni personali dei singoli, che riunisce, appunto, soggetti con differenti e variegate posizioni politiche sotto la bandiera della difesa della professione.
In un momento estremamente difficile per la categoria, costantemente sotto attacco, al Circolo della Stampa di Torino si sono, dunque, dati appuntamento numerosi giornalisti piemontesi che si sono confrontati sulla “galassia dei giornalismi”, in un quadro occupazionale sempre più indefinito e precario.
Tra gli intervenuti: Lorenzo Del Boca, presidente emerito dell’Ordine dei giornalisti e consigliere nazionale Fnsi; Ezio Ercole, consigliere nazionale Fnsi, vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e componente del Comitato amministratore dell’Inpgi; Paolo Girola, capo redattore vicario del Tgr Piemonte. Presente anche Carola Vai, consigliere d’amministrazione della Casagit, mentre ha aderito all’iniziativa, anche se impossibilitato a partecipare per indifferibili impegni di lavoro, il fiduciario Inpgi del Piemonte, Fiorenzo Cravetto.
Lorenzo del Boca ha sottolineato “il momento di svolta che sta vivendo il mondo dell’informazione, che ci vede sospesi fra presente e futuro. Mentre – ha detto Del Boca – cadono le certezze e si aprono nuovi orizzonti che mettono a dura prova la nostra professione, il sindacato è chiamato a mettere a fuoco una strategia per tutelare redditi e posti di lavoro”. Per Del Boca, che è stato presidente nazionale della Fnsi, “nella lotta del sindacato in difesa degli istituti di categoria, in primo luogo dell’Inpgi, tutti sono chiamati ad impegnarsi, a cominciare dai pensionati, che con il loro sostegno dovrebbero essere i primi a garantire il futuro del sindacato, al fianco di quanti una pensione e un lavoro contrattualizzato forse non l’avranno mai”.

L’Assemblea promossa da “Stampa Libera e Indipendente” al Circolo della Stampa di Torino
Paolo Girola, dal canto suo, ha sottolineato come “la crisi del sindacato sia in Piemonte evidente, con il calo degli iscritti e la scarsa vocazione dei giovani a impegnarsi nell’attività sindacale. Per un rilancio – secondo Girola – occorre ricostruire spazi di pluralismo, perché nessuno si senta escluso, e favorire la partecipazione di tutti in un sindacato che sia inclusivo e non esclusivo”.
Ha, poi, preso la parola Ezio Ercole, descrivendo “le caratteristiche della riforma degli ordini professionali, in particolare nei confronti della novità insita nella creazione dei consiglii di disciplina, con giurisdizione regionale e componenti incompatibili con la funzione del consigliere regionale. Viene anche introdotto – ha ricordato – l’obbligo della formazione permanente per tutti gli iscritti, che impone la formazione delle nuove leve e l’aggiornamento e la riqualificazione di quelle esistenti”.
Nelle conclusioni, Carlo Parisi ha ripercorso le tappe che hanno portato “Stampa Libera e Indipendente” nella maggioranza della Fnsi, al fianco del segretario generale Franco Siddi, spiegandola come la “naturale conseguenza della politica sindacale condotta dal cartello sindacale costituito, nel 2004, alla vigilia del XXV Congresso di Saint-Vincent dall’esperienza della componente “Giornalisti per il Giornalismo”, ricostituita da Carlo Parisi sul solco tracciato nel 1995 dall’allora presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Lorenzo Del Boca, assieme a Franco Siddi, e via via cresciuta attraverso i congressi di Castellaneta (2007) e di Bergamo (2011), tanto da risultare la terza forza in congresso ed espandersi in numerose regioni italiane.
Parisi ha, quindi, ricordato la semplice e concreta linea sindacale di “Stampa Libera e Indipendente”: assidua assistenza a tutti i giornalisti; impegno per dare dignità ai precari ed ai freelance; serrata lotta per far emergere il lavoro nero e regolarizzare le posizioni dei colleghi sfruttati; vigilanza costante sulle aziende in materia retributiva e contributiva e sugli enti locali per la completa applicazione della Legge 150/2000; azione concreta in difesa dei posti di lavoro dei colleghi vittime di editori senza scrupoli; rivendicazione di dignitosi adeguamenti di pensione a quanti, a questa professione, hanno dedicato la propria vita”.
“Insomma – ha concluso Carlo Parisi – non bisogna dimenticare che i giornalisti non sono missionari, ma professionisti con famiglie a carico”.