Da Fiuggi i giornalisti italiani giudicano inaccettabili le proposte sul progetto di legge sulla diffamazione a mezzo stampa

Pulsioni vendicative e liberticide contro i giornalisti

La conferenza nazionale dei Cdr in corso a Fiuggi

FIUGGI (Roma) – La Conferenza dei Comitati e fiduciari di Redazione e la Commissione Contratto della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, riunite a Fiuggi con la Giunta Esecutiva del Sindacato dei Giornalisti, denunciano con forza il tentativo di alcune forze politiche e di numerosi senatori che, utilizzando lo strumento del voto segreto, riportano indietro il dibattito sulla libertà di stampa e fanno riemergere pulsioni vendicative e liberticide contro giornali e giornalisti, quasi volessero utilizzare il loro mandato per un regolamento di conti ingiustificabile e impraticabile quando si tratta di un bene comune come la libertà di informazione.
I giornalisti italiani riuniti a Fiuggi giudicano inaccettabili i messaggi di intimidazione che, attraverso proposte illiberali sul progetto di legge sulla diffamazione a mezzo stampa, sono stati inviati con il voto segreto sul carcere per i giornalisti.
Quanto accaduto in Senato è grave e non trova alcuna condivisione. E’ inaccettabile e certamente sanzionabile dalla giurisdizione europea sulla materia. Di fatto si è manifestata una risposta grave ad un appello che, dietro il paravento del voto segreto, ha fatto emergere i peggiori istinti presenti tra molti politici in una fase di fine legislatura triste e di evidente delegittimazione.
Alla politica è chiesto, invece, di sviluppare un comportamento maturo nella tutela dei beni comuni come la libertà dell’informazione, attraverso una sfida alta e di valore che faccia crescere la cultura etica della responsabilità per tutti i soggetti.
Al senatore Rutelli, che ha giudicato intollerabile e intimidatorio l’appello alla pubblica opinione a farsi sentire con la sua voce con gli strumenti di cui dispone per respingere questi attacchi (fatto dal segretario Franco Siddi), la Conferenza dei Comitati e fiduciari di Redazione e la Commissione Contratto della Fnsi fanno sapere, non solo di condividere questo appello, ma di sentirsi impegnate a promuoverne gli effetti con ogni iniziativa pubblica a tutela del libero e autonomo giornalismo investigativo, qualora non venga fermato in tempo il disegno di una legge – essa sì – intimidatoria, rancorosa e punitiva.
In questa fase declinante e mesta di fine legislatura, o si è in grado di fare leggi condivise sui beni comuni e sulla convivenza, o è bene lasciar stare le cose come stanno e non fare ulteriori danni.

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