Il segretario della Fnsi Franco Siddi: “La stampa è il pilastro fondamentale della democrazia”

“Chi minaccia l’informazione non vincerà mai”

A Franco Siddi il Premio Seminatore della speranza 2012

VIBO VALENTIA – Mai un premio è parso più azzeccato: è stato consegnato a Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, il “Premio Seminatore della speranza” 2012, promosso dal Rotary Club – Distretto 2100 di Vibo Valentia. Perché di speranza il numero uno della Fnsi ha parlato, durante il forum, ospitato a ridosso della cerimonia di consegna dei riconoscimenti, sul tema “Lo stato di salute dell’informazione in Calabria”.
“L’informazione è il pilastro fondamentale della democrazia, – ha esordito Franco Siddi – nel nostro come negli altri Paesi, ed è indispensabile che non solo i giornalisti, ma anche e, innanzitutto, gli editori riconoscano l’informazione come un bene essenziale per l’intera comunità”.
“Cari editori, calabresi, ma non solo, – ha proseguito il segretario generale della Fnsi, rilanciando il monito di Carlo Parisi, accanto a lui, nel forum di Vibo – non uccidete la speranza. La speranza di quanti, tra i giornalisti e i cittadini, confidano ancora in una stampa libera e pulita. Ed il lavoro decente, equamente retribuito, è l’unico strumento in grado di garantire un’informazione libera. Chi sfida l’informazione con i ricatti e le minacce, in Calabria come a Roma o a Milano, non vincerà mai!”.
Tira dritto Franco Siddi, che non cambia destinatario: “Cari editori della Calabria, correggete questo modo di lavorare, che vuole i giornalisti spremuti, mal pagati e, per questo, sempre più deboli e ricattabili. Altrimenti sarete complici di quei fenomeni che dite di voler denunciare nelle vostre testate”.
Parla forte e chiaro Siddi, anche quando si rivolge ai professionisti dell’informazione: “La credibilità di noi giornalisti si gioca nell’aderenza alla realtà dei fatti e nel rispetto di un’informazione responsabile, mai omissiva. Il giornalista è e deve restare un testimone dei fatti, non un testimonial: uno dei martiri del giornalismo italiano, Walter Tobagi, non a caso scrisse che ‘al giornalista spetta il compito di raccontare la verità’”.
Certo, non è sempre facile fare questo mestiere: “Da una parte i ricatti degli editori – incalza il segretario della Federazione della stampa – dall’altra le intimidazioni: di fronte a tali violenze, quelle vere però, non quelle che vengono spesso amplificate dagli stessi organi di informazione, il Sindacato dei giornalisti continuerà a reagire, con ancora più forza e azioni di condanna, sperando in un futuro migliore. Se così non fosse, avremmo già lasciato il campo. E, invece, non ci arrendiamo, non abbassiamo la guardia: continueremo a batterci, in Calabria come altrove, in difesa di un’informazione libera, convinti che un giornalista non possa diventare un buon giornalista con le bastonate”.
L’attualità più stringente – il provvedimento di legge, appena approvato dal Senato, sull’equo compenso e lo spinoso dibattito sul ddl sulla diffamazione – vive nelle parole del segretario della Fnsi, che si lascia andare ad un’ultima confidenza. Anzi, una certezza: “Per un giornalista precario che cede davanti alla minaccia di perdere il lavoro, scegliendo di non denunciarne le condizioni indecenti, ce ne sarà sempre un altro pronto a prendere il suo posto. Magari con più coraggio, anche quello di sollevare il coperchio”. In quel momento “al suo fianco ci saremo noi”, assicura Siddi. (GiornalistiCalabria)

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