ROMA – Finisce in Parlamento la gravissima situazione del gruppo Gruner+Jahar/Mondadori. Tredici senatori del Partito Democratico hanno, infatti, presentato una circostanziata interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, evidenziando che, nei giorni scorsi, la Gruner+Jahr/Mondadori – joint venture paritetica tra Mondadori e la tedesca Gruner+Jahr – Gruppo Bertelsmann – ha presentato un piano di ristrutturazione aziendale che prevede la chiusura di otto riviste del gruppo: Focus Extra, Focus Domande e Risposte, Focus Brain Trainer, Wars, Biografie, Jack, Geo e Focus Wild.
Nell’interrogazione, sottoscritta da Vincenzo Vita, Marilena Adamo, Fiorenza Bassoli, Daniele Bosone, Mauro Ceruti, Cinzia Maria Fontana, Guido Galperti, Mariapia Garavaglia, Daniela Mazzuconi, Giorgio Roilo, Paolo Rossi, Antonio Rusconi e Luigi Vimercati, viene denunciato che “il Piano di ristrutturazione si traduce, di fatto, nel taglio di sessanta posti di lavoro (36 giornalisti e 24 ventiquattro grafici editoriali) su 120 dipendenti”. Ricordando, inoltre, che “la strategia di rilancio della casa editrice prevede il rafforzamento del marchio Focus e l’introduzione di un nuovo sistema editoriale capace di produrre versioni multimediali in grado di sviluppare la diversificazione dei marchi”, i tredici senatori ritengono che “in tale modo si impedirebbe anche qualsiasi possibilità di ricollocazione lavorativa”.
Secondo le prime valutazioni della Federazione Nazionale della Stampa, infatti, “l’iniziativa adottata da Gruner+Jahr Mondadori è da intendersi come uno «squillo di tromba» a cui presto altre realtà editoriali potrebbero rispondere adottando iniziative anologhe”.
Considerato che “la chiusura immediata delle otto riviste Focus non ha alcun fondamento economico, in quanto per diversi anni tali periodici hanno reso alla casa editrice centinaia di migliaia di euro e nel 2011 l’utile netto è stato pari a 4 milioni di euro”, i tredici parlamentari denunciano, inoltre, che “la ristrutturazione viene chiesta dopo due anni di contratto di solidarietà pagato dai giornalisti e sulla base di una previsione di chiusura per l’anno 2012 con un utile netto pari a zero”.
Al ministro Passera, i senatori chiedono, quindi, di sapere “se sia a conoscenza del piano di ristrutturazione aziendale in oggetto e delle reali motivazioni che hanno spinto il gruppo Gruner+Jahr Mondadori a prevedere tale piano; se condivida la politica aziendale del gruppo; quali iniziative intenda adottare in considerazione dei pesanti effetti che una siffatta ristrutturazione azienda produrrebbe a tale livello occupazionale sia all’interno della stessa azienda sia delle altre realtà editoriali che operano nel nostro Paese”.