ATENE (Grecia) – “E’ importante continuare la lotta all’evasione fiscale”. E’ il monito del portavoce del commissario Ue agli affari economici, Olli Rehn, dopo l’arresto del giornalista greco che ha pubblicato i nomi dei principali evasori fiscali greci, su cui non ha voluto commentare nel merito.
Proseguire nella battaglia contro chi non paga le tasse é ancora più rilevante, ha aggiunto il portavoce, soprattutto “quando si richiedono ai cittadini sacrifici per politiche a sostegno della disciplina fiscale”.
Dopo l’arresto del giornalista greco Costas Vaxevanis per aver pubblicato una lista di nomi di evasori “si deve verificare se sono stati violati i diritti alla libertà di espressione e al pluralismo dei media garantiti dalla Carta fondamentale dei diritti e dal Trattato dell’Ue, nonché dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”. E’ quanto ha chiesto, invece, l’europarlamentare del Pd David Sassoli conun’interrogazione alla Commissione europea.
“L’arresto di Vaxevanis – ha commentato il presidente degli eurodeputati Pd in Europa – è solo l’ultimo episodio di una lunga lista che in questi ultimi anni ha visto giornalisti subire censure e limitazioni della libertà nello svolgimento del proprio mestiere. Ritengo sia urgente – ha concluso Sassoli – affrontare la questione sulla libertà di espressione in sede europea affinché sia assicurata adeguata tutela a uno dei principi cardine della democrazia”.
Comincerà, in ogni caso, giovedì prossimo, 1 novembre, il processo a carico del giornalista ed editore greco Costas Vaxevanis, accusato di violazione della privacy per aver pubblicato sul suo periodico “Hot Doc” la lista di 2.059 cittadini greci che, secondo Vaxevanis, avrebbero in segreto da anni conti bancari in Svizzera mai dichiarati al fisco ellenico. Lo ha deciso oggi il tribunale di Atene, accogliendo la richiesta dei legali del giornalista, in un’aula gremita di giornalisti, troupe televisive e semplici cittadini.