FIRENZE – Massima attenzione nell’utilizzazione degli stagisti, che in nessun caso possono sostituire lavoratori subordinati o autonomi e svolgere attività di produzione nelle redazioni. E’ quanto sottolinea l’Associazione Stampa Toscana, il sindacato unitario dei giornalisti, in seguito ad alcune recenti segnalazioni su un uso improprio di persone che, nel rispetto delle leggi e dei contratti, in redazione possono solo affiancare il personale giornalistico, ma non sostituirsi ad esso.
L’Associazione Stampa Toscana ricorda che, a tutti gli effetti, lo stagista è presente in azienda esclusivamente per lo svolgimento di una fase di apprendimento pratico: non può, quindi, essere inviato da solo a seguire avvenimenti, produrre servizi e articoli al posto dei redattori, essere accreditato quale rappresentante della redazione a conferenze stampa o manifestazioni pubbliche e tanto meno fare conduzione in tg.
Una particolare cautela si esige sopratutto nelle aziende in cassa integrazione. Si ricorda, infatti, che ai sensi del vigente contratto collettivo, nelle aziende editoriali per le quali è stato dichiarato lo stato di crisi con decreto del Ministero del Lavoro e che abbiano fatto ricorso alla cigs, è assolutamente vietato “procedere all’effettuazione di stage per borsisti e allievi”.
Si ricorda, infine, che nella primavera del 2011 la Regione Toscana ha stilato (e fatto firmare alle parti sociali) un «Protocollo d’intesa per l’attivazione di tirocini e stage di qualità» in cui ha messo nero su bianco che sono esclusi dalla possibilità di accogliere stagisti le realtà aziendali che abbiano effettuato licenziamenti negli ultimi 24 mesi o che abbiano attivato la cassa integrazione.
Il sindacato dei giornalisti ricorda che la violazione di queste norme può portare all’automatica trasformazione del rapporto di stage in rapporto di lavoro subordinato, con la conseguente applicazione delle disposizioni contrattuali, retributive, contributive e fiscali previste per i lavoratori subordinati.
L’Ast invita i comitati di redazione e i fiduciari ad attivarsi per assicurare il rispetto totale delle norme di legge e di contratto, esercitando i poteri di intervento previsti dall’art. 34 e procedendo, in presenza di violazioni, a denunciarle tempestivamente agli ispettorati provinciali del lavoro e all’Inpgi, dandone comunicazione al sindacato dei giornalisti.