Il Secolo XIX richiede i dati sul finanziamento ai gruppi consiliari. Dura presa di posizione della Fnsi

Regione Liguria: ai partiti non piace la trasparenza

GENOVA – “L’ufficio di presidenza e la conferenza dei capigruppo ritengono, infine, che in un sistema democratico, non ci debba essere confusione di ruoli fra organi di informazione e organi preposti al controllo”. Così, con una nota espressa all’unanimità, la Presidenza del Consiglio della Regione Liguria e la conferenza dei capigruppo, ha risposto all’inchiesta, con richiesta di dati e informazioni, de “Il Secolo XIX”, dedicata ai finanziamenti dei gruppi del consiglio regionale.
Una ben strana concezione quella espressa da tutti i partiti del parlamentino ligure, legata al vecchio proverbio del parroco che, dal pulpito, dice ai fedeli “fate ciò che vi dico e non guardate a quello che faccio”.
Un tempo si diceva che il ruolo dei media era anche quello di “cani da guardia della democrazia”. Nel consiglio della Regione Liguria evidentemente pensano a un cane che lecca solo le mani del padrone. Forse l’ufficio di presidenza della Regione Liguria e i capigruppo dei partiti vorrebbero cuccioli scodinzolanti che si accontentano di comunicati ufficiali.
I giornalisti non si sostituiscono “agli organi di controllo” che, in altre regioni, stanno passando al setaccio le forme di finanziamento ai partiti, ma svolgono il loro ruolo. E siamo convinti che il “cane da guardia” dei media non solo abbaia, ma morde pure.

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