Per la polizia quello di Hang Serei Oudom, 44 anni, è l’ennesimo omicidio di un testimone scomodo sul contrabbando di legname

Cambogia, ucciso un giornalista: indagava su traffici illegali

Hang Serei Oudom, ritrovato cadavere nel bagagliaio della sua auto

BANGKOK (Thailandia) – Il cadavere di un giornalista cambogiano impegnato nella denuncia del traffico illegale di legname è stato ritrovato ieri sera nel nord-est del Paese, in un caso che la polizia cambogiana interpreta come l’ennesimo omicidio di un testimone scomodo sulla questione del contrabbando e lo sfruttamento delle risorse naturali nazionali.
Hang Serei Oudom, 44 anni, era sparito da domenica sera dalla sua residenza vicino al confine con il Vietnam; il corpo, crivellato di proiettili, è stato trovato ieri sera nel bagagliaio della sua automobile, parcheggiata in una piantagione di anacardi. Parlando con l’Afp, il capo della polizia locale ha escluso l’ipotesi della rapina finita male.
Il giornalista, che lavorava per il bisettimanale “Vorakchun Khmer”, con le sue inchieste aveva puntato il dito contro personalità influenti nel mondo degli affari e della politica, in un Paese dalla corruzione endemica e dove negli ultimi vent’anni enormi tratti di foresta sono stati svenduti a proprietari terrieri senza scrupoli, spesso sfrattando con un risarcimento minimo le popolazioni rurali locali.
Lo scorso aprile Chut Vuthy, uno degli attivisti più impegnati nella protezione delle risorse naturali, era stato ucciso da un agente della polizia militare mentre accompagnava due giornalisti stranieri impegnati in un’inchiesta. Successivamente, il primo ministro Hun Sen – “uomo forte” del Paese dagli anni Ottanta – ha dichiarato una moratoria sulle concessioni terriere. Già in passato, tuttavia, simili disposizioni sono state disattese nella pratica. (Ansa)

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