Uno studio sul perché attuare l’articolo 17 del Cad “Strutture per l'organizzazione, l'innovazione e le tecnologie”

Agenda Digitale e Ufficio Unico dell’attività Ict

REGGIO CALABRIA – Offrire un sito web istituzionale ricco di servizi online e di notizie, graficamente ben curato, facilmente accessibile e utilizzabile, è un punto di sicuro pregio per una pubblica amministrazione amica del cittadino e al servizio delle imprese. E per offrire un buon prodotto occorre che esso sia il risultato di una intelligente collaborazione tra informatici ed esperti in Ict, comunicatori e giornalisti.
Tre figure professionali fondamentali dunque, chiamate ogni giorno a mettere mano al sito web col gusto di fare appunto un prodotto che piace all’utente e soddisfi i suoi bisogni di avere una amministrazione pubblica efficiente ed efficace.
Ma non sempre i diversi apparati burocratici – oltre 45 mila in Italia – sono preparati a confrontarsi con queste innovative attività, sebbene negli anni, Ministero per l’innovazione, ex Cnipa/ DigitPA e Formez, abbiano predisposto norme e regolamenti, e programmi e soluzioni Ict di grande rilievo per affrontare con semplicità le sfide di ingresso nel mondo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Con tanto buon umore, seguiamo spesso le notizie di avvisi di selezione di personale da impiegare nei siti web istituzionali, sfornate ad iosa da piccoli comuni e grandi enti pubblici. Avvisi dove spesso i ruoli di giornalista, comunicatore e informatico sono confusi e frutto di penosi copia e incolla da precedenti selezioni. Dove è stata chiesta persino la laurea in “account” (Regione Calabria, anno 2011), figura specialistica preparata dai centri di formazione delle società informatiche e non certamente dall’Università italiana!
Si chiede un giornalista addetto stampa, mentre in effetti si ricerca un comunicatore che curi campagne informative per il cittadino; e per risparmiare sulle spese, si cerca un comunicatore che curi anche i rapporti con le testate giornalistiche locali. Ed ancora, si firmano convenzioni annuali con società private affidando loro il compito di gestire il sito istituzionale dall’a alla zeta, a danno di una continuità di servizio nel tempo e contro le leggi che invece, affidano all’ente pubblico il compito di gestire con proprio personale il sito web istituzionale. Con ciò pensando di fare a meno delle spese di impiego di un web master o di un responsabile della sicurezza informatica. Oppure si leggono di notizie di conflitti tra dirigenti regionali per l’uso in esclusiva del web master e del web designer ai quali affidare l’incarico di aggiornare le pagine dei servizi online.
Nel 2011, le autorità governative hanno messo ordine alla complessa materia ed affidandosi ad esperti provenienti dagli uffici pubblici e dal mondo privato, hanno redatto tra l’altro, il nuovo codice dell’amministrazione digitale Cad, e apposite linee guida sui siti web della Pubblica Amministrazione. Molte norme sono state applicate, altre invece no, con la conseguenza che l’ammodernamento della burocrazia italiana procede lenta ed affannosa.
Da questa constatazione è nata l’idea di realizzare l’unito “Studio di modello organizzativo per una Pubblica Amministrazione moderna e digitale” e per “Una migliore qualità dell’Informazione e della Comunicazione pubblica”.
Punto centrale è l’attuazione dell’articolo 17 del Cad sulle “Strutture per l’organizzazione, l’innovazione e le tecnologie”: “Le pubbliche amministrazioni centrali garantiscono l’attuazione delle linee strategiche per la riorganizzazione e digitalizzazione dell’amministrazione definite dal Governo. A tale fine individuano un unico ufficio dirigenziale generale responsabile del coordinamento funzionale delle attività Ict”.
Poiché la norma illustra solo le funzioni affidate alla Direzione unica attività Ict, la risposta sulle figure professionali da impiegare e sulle strutture da coordinare sono state trovate studiando le Linee Guida sui siti web della Pubblica Amministrazione, prima edizione 2011, parte Vademecum “Indicazioni operative per la costruzione, lo sviluppo e la gestione dei siti web delle Pubblica Amministrazione”.
Che sono indicazioni, sperimentate personalmente sul campo con risultati positivi, quando nel 2006 – era appena entrato in vigore il primo Cad -, con alcuni colleghi dipendenti regionali siamo stati impegnati a rilanciare amministrativamente l’ente sub regionale Azienda Calabria Lavoro.
Fin da subito abbiamo accettato la sfida di realizzare un reale sistema informatico per il lavoro: abbiamo operato insieme in un’unica unità operativa, chi scrive con i compiti di giornalista e curatore del sito istituzionale sia per la parte delle informazioni e sia come luogo di erogazione di servizi online al cittadino, Borsa Lavoro per i giovani e meno giovani e per i Dirigenti d’impresa disoccupati; altro collega invece, impegnato a dotare l’ufficio di apparecchiature informatiche, postazioni pc e sala server, e a collegarlo in rete attraverso Internet con altri uffici ubicati tra Reggio Calabria, Catanzaro e Roma.
Il sito di Calabria Lavoro trasformato in portale di notizie e di servizi, nel marzo 2007, dopo un monitoraggio effettuato tra novembre e gennaio, è stato premiato dal Censis e dal Formez, quale “miglior portale regionale del sistema lavoro in Italia”. Tecnicamente il risultato formale è stato di sito giunto in classifica secondo dopo quello della Provincia autonoma di Trento e a pari merito di quello della Provincia autonoma di Bolzano. Due Enti questi, che invece, di essere monitorati nella graduatoria dei portali provinciali, sono stati giudicati enti regionali.
Nel 2008, altre esperienze realizzate sono state quella di rappresentare Azienda Calabria Lavoro presso il ricostituito Tavolo Tecnico nazionale per il Sil (Sistema Informatico Lavoro/Borsa Lavoro e Comunicazioni Obbligatorie) e la progettazione di un Centro Informatico di nuova concezione hardware munito di appositi sistemi di sicurezza (antisimica, incendi e alluvioni) e di una rete informatica in Wi Max.
Risultato positivo di queste esperienze è stato il vedere proficuamente lavorare insieme, in un unico ufficio, professionisti dell’Ict, comunicatori e giornalisti, e amministrativi lungimiranti, perché solo essi quotidianamente, hanno come principale riferimento il centro informatico dell’ente e i servizi online da erogare al cittadino e all’impresa attraverso l’uso più accattivante del sito web istituzionale.
Le leggi consentono e prevedono questo tipo di collaborazione lavorativa. Occorre solo favorire questo processo aggregativo fondamentale e prioritario per realizzare una Pubblica Amministrazione italiana moderna e efficiente, e traghettarla concretamente nella nuova era della società dell’informazione.  Studio Uffici Unici Studio Uffici Unici Italia

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