L’Assostampa Umbra preoccupata da restringimento del mercato pubblicitario, pesanti “tagli” e “nuove tecnologie”

Editoria in crisi, dilaga il precariato giornalistico

Marta Cicci

Leonardo Caponi

PERUGIA – Il Consiglio Direttivo dell’Asu (Associazione Stampa Umbra) ha discusso i temi collegati alla crisi dell’editoria nel nostro Paese ed alle conseguenze che essa sta determinando nella realtà regionale.
Cause diverse, dal restringimento del mercato pubblicitario, ai pesanti “tagli” al Fondo nazionale, ad una applicazione delle nuove tecnologie in funzione di un puro contenimento dei costi del personale, stanno determinando lo stato di crisi di importanti e apparentemente solidi giornali nazionali e provocando la chiusura, tanto nel campo della carta stampata quanto in quello radiotelevisivo, di numerose testate e imprese editoriali locali.
L’occupazione di un numero crescente di giornalisti è minacciata, aumenta la cassa integrazione, mentre si allarga il fenomeno, già peraltro molto diffuso, del precariato e di forme di occupazione irregolare e sottoretribuita.
La gravità di questi motivi è tale che essi, sommati alle misure e agli intendimenti del Governo in materia previdenziale, stanno imponendo una impegnativa verifica e riconsiderazione degli istituti mutualistici della categoria, in funzione del loro mantenimento.
L’Asu (Marta Cicci presidente, Leonardo Caponi e Andrea Baffoni vicepresidenti, Luana Pioppi segretario-tesoriere, Marco Baruffi, Ilaria Bosi, Noemi Campanella, Fabrizio Ricci, Massimo Duranti consiglieri) esprime preoccupazione e allarme per la situazione dell’editoria umbra. Il rischio che si profila è, infatti, di un sostanziale e significativo ridimensionamento delle presenze editoriali, della qualità e quantità dell’informazione rivolta ai cittadini e di pesanti ripercussioni nell’occupazione giornalistica.
In questa situazione ed anche in relazione alle ipotesi, da più parti avanzate, di passaggi proprietari di imprese, l’Au sottolinea l’esigenza di un comune impegno a difesa del principio del pluralismo e dell’indipendenza dell’informazione regionale, in una ottica di crescita imprenditoriale, di espansione del mercato editoriale e di sviluppo dell’occupazione giornalistica.
Vista l’importanza delle questioni in campo, l’Asu propone che su questi temi si apra un dibattito regionale, che forze politiche, sociali e le istituzioni si confrontino per individuare un percorso comune di azione che permetta di affrontare le difficoltà e garantire alla comunità umbra il diritto ad una corretta informazione. Il sindacato umbro dei giornalisti farà la propria parte, con spirito autonomo, costruttivo ed unitario.

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