MILANO – E’ riuscito a fare del sarcasmo anche sulla disabilità di una bambina. Colpevole, secondo il suo “illuminato” pensiero, di essere ucraina. Non italiana, dunque. Ancor “peggio”, non padana.
Protagonista dell’assurda “battuta”, che sta facendo il giro della Rete e non solo, il giornalista di Radio Padania Pierluigi Pellegrin, il quale, nella rassegna stampa (di impronta volutamente xenofoba) di mercoledì scorso, nel dare, dai microfoni dell’emittente, la notizia di una bambina tetraplegica dalla nascita, originaria appunto dell’Ucraina, salvata dalle cure ricevute all’Arep di Villorba, nel trevigiano (una struttura che offre assistenza e cura senza fini di lucro), ha commentato: “Adesso fatemi sconvolgere i borghesi con una battuta caustica: questa bambina, adesso, tutto sommato, può andarsene con le proprie gambe a casa sua”.
Un’ossessione xenofoba, per altro già manifestata in altre occasioni, quella di Pellegrin (“Io i neri li chiamo negri per gusto personale”), che, l’altra sera, non ha risparmiato neppure l’innocenza dell’infanzia.
La bambina ucraina, dopo le terapie effettuate nella struttura trevigiana – Treviso, Padania -, che le hanno ridato l’uso delle gambe, rischiava l’espulsione prima del termine delle cure mediche. Scongiurata proprio grazie all’interessamento della Onlus di Treviso e del suo presidente, Giorgio Palesa, che ha sollecitato le attenzioni del mondo della politica e delle istituzioni a sostegno della piccola e della sua famiglia. Cosa che al radiocronista di “Radio Bossi” non dev’essere andata giù.
Il sarcasmo xenofobo del cronista di Radio Padania Pierluigi Pellegrin non risparmia neppure l’infanzia. Se non è padana