Stasera alle 21 a Lamezia Terme la presentazione del libro con Roberta Serdoz e Arcangelo Badolati

Al Festival dei libri sulle mafie “Il caso Fallara”

Oriana Schembari

LAMEZIA TERME (Catanzaro) – “Trame, Festival di libri sulle mafie”, in programma a Lamezia Terme da oggi fino al 23 giugno, ospita la prima presentazione al pubblico dell’’inchiesta “Il caso Fallara”, di Giuseppe Baldessarro e Gianluca Ursini, edita da Città del Sole Edizioni.
La seconda edizione dell’’evento lametino, ideato da Tano Grasso e diretto dal giornalista Lirio Abbate, accoglie un fitto programma di eventi dedicati alla legalità e alla cultura.
Per la prima giornata, oggi, 20 giugno alle ore 21, presso Palazzo Panariti, è previsto l’’incontro tra gli autori e i giornalisti Roberta Sedorz, di Rai Tre, e Arcangelo Badolati.
Una scomoda inchiesta, quella dei due cronisti reggini, che rivela i meccanismi viziosi e le reti d’interessi che hanno contraddistinto l’amministrazione di un Comune, Reggio Calabria, guidato dal 2002 dall’’attuale governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti, che si trova sull’orlo della catastrofe finanziaria, sottoposto a ben due verifiche ispettive, da parte del Ministero dell’Economia e della Procura di Reggio Calabria, e indagato dalla Commissione d’Accesso Antimafia.
Nel dicembre 2010 la tragica morte di Orsola Fallara, dirigente del settore Finanze e Tributi, che si suicida ingerendo acido muriatico, getta una luce raccapricciante su una serie di scandali e inadempienze che erano iniziati ad emergere nella gestione del Comune, e che avevano evidenziato, come sarà confermato dalle successive risultanze investigative, uno spaventoso buco di bilancio.
Un libro-verità, che serve a districare una complicata matassa di decisioni discutibili e inopportune, operazioni maldestre, spese folli. Da questo libro – scrivono gli autori – “viene fuori una tragedia che racconta una città dove troppe cose sono successe nel silenzio. Orsola Fallara avrà di certo sbagliato, ma gli altri dov’erano?”.
Ad essere analizzato e messo sotto accusa, dunque, non solo il comportamento della singola funzionaria, accusata di essersi autoliquidata ingenti somme non dovute e di aver gestito in maniera del tutto personale e spregiudicata le sue nevralgiche mansioni, ma un’intera compagine amministrativa, rea di aver agito senza il dovuto senso di responsabilità.
Un libro denso, estremamente significativo, non a caso posto all’’apertura di un evento nazionale come “Trame”, perché, come afferma nella prefazione Antonello Caporale, “1252 sono i chilometri che separano questa città da Milano. Per la prima volta il Paese – scrive – trova un filo che unisce un disastro all’’altro, una malversazione all’’altra. È successo a Reggio Calabria, ma sarebbe potuto accadere anche a Milano”.

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