Gardi (Usigrai): “L’azienda, oltre che alle lottizzazioni politiche, da sempre subisce anche le speculazioni partitiche”
Dino Gardi, componente dell’Esecutivo Usigrai
COSENZA – “Sembra definitivamente scongiurata l’assurda pretesa di settori limitati del mondo politico italiano di sottrarre all’autonoma potestà del Parlamento il diritto-dovere di nominare sette membri del Consiglio d’amministrazione della Rai, peraltro stabilito dalla legge vigente e sancito da ripetute pronunce della Corte costituzionale”.
E’ quanto sostiene Dino Gardi, dell’Esecutivo nazionale dell’Usigrai in rappresentanza della componente “l’Alternativa” e componente del Comitato di redazione della Tgr Calabria.
“Affidare al Governo, come pure qualche esponente del centrosinistra aveva proposto, il compito di indicare alla Commissione di Vigilanza gli altri consiglieri, dopo che il premier Monti aveva scelto il presidente Anna Maria Tarantola, il direttore generale Luigi Gubitosi e il rappresentante del Ministero del Tesoro, Marco Pinto, sarebbe stato – continua Gardi – un vulnus gravissimo per la democrazia, tollerato solo nei regimi autoritari e nelle repubbliche delle banane.§Dopo gli strumentali rifiuti dei giorni scorsi ad avanzare candidature, la decisione del segretario del Pd, Pierluigi Bersani di sostenere due personalità (ancora da individuare) espressione di movimenti ed associazioni, dovrebbe consentire al più presto alla Vigilanza di completare la governance.
Naturalmente, poiché la Rai oltre che alle lottizzazioni politiche, da sempre subisce anche le speculazioni partitiche, aspettiamo la riunione parlamentare del 21 giugno per verificare che agli annunci seguano i fatti. Di tutto la Rai ha bisogno tranne che di ulteriori ritardi”.
“Non da oggi – prosegue Gardi – è in corso nel Paese, con la nobile motivazione di togliere ai partiti la plancia di controllo della Rai, il tentativo di mettere l’Azienda sotto l’ombrello di lobby e poteri forti interessati a gestire non solo gli asset strategici ma anche la partita del rinnovo del contratto di servizio pubblico.
La situazione di indeterminatezza che si era creata nelle ultime settimane, oltre a rendere certo il commissariamento dell’Azienda, rischiava di rendere più concreto questo progetto. Attendiamo dunque – conclude Gardi – che i successivi passaggi parlamentari consentano al più presto l’insediamento dei vertici Rai e l’avvio di una nuova fase in grado di rafforzare presenza, identità e progetti di un’Azienda che, insieme ai problemi ha prospettive di grande ripresa”.
Gardi (Usigrai): “L’azienda, oltre che alle lottizzazioni politiche, da sempre subisce anche le speculazioni partitiche”
“Rai, il Parlamento completi il Cda senza indugi”
Dino Gardi, componente dell’Esecutivo Usigrai
COSENZA – “Sembra definitivamente scongiurata l’assurda pretesa di settori limitati del mondo politico italiano di sottrarre all’autonoma potestà del Parlamento il diritto-dovere di nominare sette membri del Consiglio d’amministrazione della Rai, peraltro stabilito dalla legge vigente e sancito da ripetute pronunce della Corte costituzionale”.
E’ quanto sostiene Dino Gardi, dell’Esecutivo nazionale dell’Usigrai in rappresentanza della componente “l’Alternativa” e componente del Comitato di redazione della Tgr Calabria.
“Affidare al Governo, come pure qualche esponente del centrosinistra aveva proposto, il compito di indicare alla Commissione di Vigilanza gli altri consiglieri, dopo che il premier Monti aveva scelto il presidente Anna Maria Tarantola, il direttore generale Luigi Gubitosi e il rappresentante del Ministero del Tesoro, Marco Pinto, sarebbe stato – continua Gardi – un vulnus gravissimo per la democrazia, tollerato solo nei regimi autoritari e nelle repubbliche delle banane.§Dopo gli strumentali rifiuti dei giorni scorsi ad avanzare candidature, la decisione del segretario del Pd, Pierluigi Bersani di sostenere due personalità (ancora da individuare) espressione di movimenti ed associazioni, dovrebbe consentire al più presto alla Vigilanza di completare la governance.
Naturalmente, poiché la Rai oltre che alle lottizzazioni politiche, da sempre subisce anche le speculazioni partitiche, aspettiamo la riunione parlamentare del 21 giugno per verificare che agli annunci seguano i fatti. Di tutto la Rai ha bisogno tranne che di ulteriori ritardi”.
“Non da oggi – prosegue Gardi – è in corso nel Paese, con la nobile motivazione di togliere ai partiti la plancia di controllo della Rai, il tentativo di mettere l’Azienda sotto l’ombrello di lobby e poteri forti interessati a gestire non solo gli asset strategici ma anche la partita del rinnovo del contratto di servizio pubblico.
La situazione di indeterminatezza che si era creata nelle ultime settimane, oltre a rendere certo il commissariamento dell’Azienda, rischiava di rendere più concreto questo progetto. Attendiamo dunque – conclude Gardi – che i successivi passaggi parlamentari consentano al più presto l’insediamento dei vertici Rai e l’avvio di una nuova fase in grado di rafforzare presenza, identità e progetti di un’Azienda che, insieme ai problemi ha prospettive di grande ripresa”.