Aveva presentato la domanda all’Inpgi da latitante, ma era stata respinta. L’ha ripresentata il suo avvocato munito di procura

Ebbene sì. Lavitola ha chiesto l’indennità di disoccupazione

Bruno Tucci

Ignazio Ingrao

ROMA – Assegno di disoccupazione dell’Inpgi a Valter Lavitola? Prime, immediate, risposte al quesito posto dal sindaco revisore dell’Inpgi, Pierluigi Roesler Franz. Alle 12.59 di oggi, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, ha precisato di aver “provveduto a mandare all’Inpgi sia la delibera dell’Ordine della Basilicata che trasferiva il Lavitola e la nostra delibera che porta la data del febbraio 2006”.
“Noi – spiega Bruno Tucci -, ogni anno, mandiamo all’Inpgi l’elenco degli iscritti. E’ strano, anzi assai strano, che all’istituto risultasse ancora iscritto in Basilicata. Come mai?”. Quanto al “nome scomparso”, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio chiarisce: “perché è stato sospeso. Comunque, da domani saremo più precisi, scrivendo che è stato sospeso perchè colpito da un provvedimento di custodia cautelare”.
Alle 13.06,  è stata la volta del fiduciario Inpgi del Lazio, Ignazio Ingrao. “Valter Lavitola – ha scritto – è sospeso dall’Ordine di Roma, non cancellato, e per tale ragione l’Ufficio di corrispondenza dell’Inpgi era tenuto a ricevere la sua pratica e trasmetterla all’Inpgi, come chiarito dall’Istituto a seguito di apposita richiesta del fiduciario in merito al caso specifico”.
“La prima richiesta di indennità di disoccupazione, presentata da Lavitola quando era ancora latitante – afferma Ingrao – è stata respinta dall’Ufficio di corrispondenza di Roma (dopo che l’aveva già presentata anche a via Nizza), sentito il parere del direttore generale dell’Inpgi, Tommaso Costantini, della responsabile del servizio previdenza, Francesca Merante, e della responsabile del servizio legale, avv. Elisabetta Angelini, che ha fornito parere scritto”.
“Ora – ricorda il fiduciario Inpgi del Lazio – Lavitola è detenuto in carcere. Nei giorni scorsi il suo avvocato, munito di regolare procura, ha ripresentato domanda firmata in originale da Lavitola. La domanda, su modello Dis.1, era corredata anche della relativa dichiarazione su modello Dis. 2, sottoscritta dall’amministratore unico della società editrice.
Sentita, ancora una volta, la dott. Merante, l’Ufficio di corrispondenza di Roma ha ricevuto la pratica, l’ha protocollata e l’ha inviata a via Nizza perché venisse esaminata, come d’accordo con il direttore generale, la responsabile del servizio previdenza e l’ufficio legale. Per quanto consta al fiduciario, Lavitola è disoccupato in quanto detenuto in carcere”.
Alle 14.53, Pierluigi Franz scrive ancora ai presidenti dell’Inpgi e dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ed ai fiduciari di Lazio e Basilicata giudicando “piuttosto curioso che, alla data di settembre 2011, il giornalista professionista Valter Lavitola risultasse tra gli elettori attivi Inpgi 1 della Basilicata (al n. 397), essendo residente in via Ugo Foscolo 3 – 85035  Noepoli (Potenza), mentre in contemporanea risultava iscritto all’Ordine del Lazio e sospeso il 5 settembre 2011”.
“Poiché per l’Inpgi – evidenzia Franz – a settembre 2011 facevano fede i propri tabulati, la domanda di disoccupazione doveva, comunque, provenire dall’Ufficio di Corrispondenza di Potenza, e non di Roma. Infatti, tutte le pratiche di disoccupazione vanno firmate esclusivamente dal Fiduciario Inpgi territorialmente competente (art. 25, 1° comma. Regolamento Inpgi). Pertanto, fino alla correzione ufficiale nei tabulati Inpgi dell’eventuale errore di iscrizione all’Ordine – come emerge dalla mail di Bruno Tucci – era a mio parere competente ad inviare la domanda di disoccupazione soltanto il Fiduciario della Basilicata, Cutro, e non quello del Lazio, Ingrao”.
Alle 17.06, ulteriore mail di Franz a Ingrao: “Evidentemente non sono riuscito a farmi ben comprendere. A settembre 2011 l’Ufficio di corrispondenza Inpgi di Roma non poteva prendere in consegna la domanda di disoccupazione di Valter Lavitola (firmata peraltro da altra persona non autorizzata) per il semplice fatto che a tale data Lavitola risultava iscritto per l’Inpgi in Baslicata, e non nel Lazio. Solo oggi, a ben 9 mesi di distanza e dopo la mia e mail e l’intervento di Bruno Tucci e di Mimma Iorio, la questione é stata risolta con il trasferimento di Lavitola nella Circoscrizione Inpgi del Lazio e contestuale cancellazione dalla Circoscrizione Inpgi della Basilicata dove fino ad oggi era – anche se erroneamente – iscritto.
Ciò dimostra – conclude Pierluigi Franz – che gli elenchi dei giornalisti iscritti ai vari Ordini non risultano aggiornati all’Inpgi se si tiene conto che per Lavitola la delibera di trasferimento nel Lazio risale ad oltre 6 anni fa (febbraio 2006)”.

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