Così il portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, ieri a Palermo, in un incontro moderato da Roberto Natale

Boldrini: “Proteggiamo i pentiti e non i perseguitati?”

Laura Boldrini

PALERMO – “Dov’è l’emergenza immigrati in Europa? Dove, in un anno, sono state presentate 277mila domande d’asilo di profughi arrivati? L’85 % dei rifugiati vive nel Sud del mondo, nei paesi confinanti”. Lo ha detto Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), intervenuta oggi al seminario sull’applicazione delle linee guida della Carta di Roma a tutela dei migranti, in corso nella sede dell’Ordine dei giornaisti di Sicilia e organizzato dall’Assostampa, dalla Fnsi e Unar.
“Sono appena rientrata dal più grande campo di rifugiati al mondo, al confine tra Kenya e Somalia, che ospita 500mila rifugiati – ha detto Boldrini – . Ne contiene più dei 27 stati dell’Unione europea, dove è allora l’emergenza in Europa? C’è piuttosto allarmismo, dove la stampa rischia di diventare una cassa di risonanza tra razzismo e xenofobia”.
“L’ultimo rapporto Onu sulla mobilità parla di 214 milioni di migranti, il 3% della popolazione globale – dice ancora Laura Boldrini – . Oltre il 35 per cento di loro, però, va da Sud a Sud del mondo, come Brasile, o paesi del Golfo. Il fenomeno degli arrivi via mare va visto in modo globale, altrimenti si fa una ragioneria dei numeri che è fuorviante”.
La portavoce dell’Onu per i diritti dei rifugiati non risparmia le critiche alla politica che “troppo spesso ha lavorato sulla paura per ottenere consenso e le parole sbagliate avvelenano il pozzo”.
E avverte anche la stampa che “ha la responsabilità di riportare correttamente i dati. Ho visto su Lampedusa una stampa che riportava solo dati senza analisi”.
Poi sui richiedenti asilo: “Se proteggiamo i pentiti di mafia – ha detto – abbiamo il dovere di proteggere chi è perseguitato ed è a rischio perché vive in un regime”.
Sempre Laura Bodrini, parlando ancora dei profughi ha ribadito: “I migranti non sono gli effetti collaterali ma gli attori principali della globalizzazione. E la stampa gioca un ruolo molto importante. Io sono stata tacciata di essere un’antitaliana ma io amo questo paese, però bisogna dire le cose come stanno”. (Adnkronos)
“Sul tema immigrazione politica e istituzioni sono chiamate ad una svolta anche linguistica: deve cessare il linguaggio allarmistico dell’emergenza continua”. Questo ha sostenuto Roberto Natale, presidente della Fnsi, moderando, a Palermo, l’incontro intitolato “Informazione e Immigrazione: conoscere la Carta di Roma e la sua applicazione”, organizzato da Fnsi, Unar, e dall’Associazione Siciliana della Stampa, in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Sicilia.
“Ma anche il giornalismo – ha continuato Natale – è chiamato ad una diversa responsabilità per non assecondare campagne d’odio e speculazioni. Per assolvere a questa funzione civile l’informazione ha bisogno di passaggi formativi: le linee guida che oggi abbiamo presentato  a Palermo – ha concluso il presidente Fnsi – vengono offerte ai suggerimenti di colleghe e colleghi e verranno discusse nei prossimi mesi all’interno delle aziende editoriali e delle redazioni”.

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