Lettera 22: “La ricerca dello scoop non può fornire una tribuna a chi legittima lo spargimento di sangue”

Da “cattivi maestri” del terrorismo a star mediatiche

Paolo Corsini

Paolo Corsini
ROMA – “Il desiderio di fare uno scoop, in un momento delicato come questo, va contemperato con l’esigenza primaria di combattere duramente ogni 
forma di violenza”: questo il commento di Lettera22 dopo 
l’intervista di Renato Curcio a “la Repubblica” e quella di Sergio Segio al programma di Lucia Annunziata.
“Due scelte giornalistiche più che discutibili, che riportano al centro del dibattito il rischio di trasformare «cattivi maestri» del terrorismo in star mediatiche.
 In un momento in cui la cronaca pone l’inquietante allarme terroristico, rilanciato anche da esponenti di governo, i mass media dovrebbero attenersi alla massima prudenza.
Alla testimonianza di un ex delle Br e di Prima Linea, ancorché apparentemente giustificata dall’attualità, sarebbe di gran 
lunga preferibile privilegiare quella di uno studioso degli anni di piombo, di un magistrato, un carabiniere o un poliziotto che il terrorismo hanno combattutto o, meglio ancora, di una delle tante vittime o familiari di vittime della follia terroristica.
Tra l’altro, alcuni ex terroristi che oggi circolano per l’Italia come «esperti» articolano tesi che rischiano di apparire giustificatorie: inaccettabile, in tal senso, il parallelo tentato da Segio nel  programma di Rai Tre con i fatti del G8”.

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