FIRENZE – A soli 43 anni ci ha lasciato Sabrina Sganga, giornalista storica di “Controradio”, che ha saputo coniugare rigore e passione per la professione, passione civile, impegno nelle battaglie per il nostro sindacato e per un giornalismo libero e capace di dare voce a chi non ha voce. Nel settembre scorso aveva iniziato la sua battaglia contro la malattia che l’aveva costretta a lasciare il suo impegno radiofonico.
Nata a Cosenza il 17 luglio 1968, era giornalista pubblicista iscritta all’Ordine della Toscana dal 24 aprile 1999.
«Sabrina – così la ricordano i colleghi della radio fiorentina – arrivò a Controradio poco dopo aver terminato l’università, circa 20 anni fa, e iniziò a lavorare in redazione. Per tutti questi anni, troppo pochi, Sabrina è stata una giornalista eccezionale, che ha saputo coniugare la sua grande passione con il rigore di una professione importante e delicata, dove la sensibilità umana gioca un ruolo importantissimo. Da molto aveva deciso di impegnarsi particolarmente sui temi della sostenibilità ambientale e degli stili di vita. Aveva scelto di testimoniare personalmente che cambiare si può e che il cambiamento non può essere lasciato solo nelle mani di chi ci rappresenta e che non passa solo per i grandi momenti collettivi del vivere civile.
Aveva capito che il vero cambiamento avviene prima dentro ognuno di noi, nel nostro intimo e nel nostro privato, nella nostra quotidianità e nei nostri rapporti interpersonali. E che anche gli alberi, la terra e gli animali meritano lo stesso rispetto di un nostro simile. Questo testimoniava e di questo ci parlava in programmi come “Lezioni di stile” e “Questioni di stile”. Programmi che hanno fatto la nostra piccola /grande storia di Controradio».
L’Associazione Stampa Toscana piange la scomparsa di Sabrina, la ricorda per le sue doti umane e professionali e si stringe affettuosamente al compagno e collega Raffaele, alla figlia Elena, agli amici di Controradio.
Oggi, domenica 6 maggio, amici e parenti dalle 10 e sino alle 18.30 la salutano a Villa Vogel, dove a mezzogiorno don Santoro ha tenuto una piccola cerimonia.
Nata a Cosenza, si era trasferita a Firenze laureandosi e intraprendendo la carriera giornalistica a “Controradio”