FIRENZE – La Toscana guarda con crescente interesse all’Africa Sub-Sahariana: sono 8 le province e 36 i comuni (tra i quali Firenze, Livorno, Massa, Pisa e Siena) impegnati in progetti di cooperazione internazionale soprattutto con il Burkina Faso e il Senegal, ma anche con il Ghana, il Mali e il Niger.
Gli interventi toscani mirano ad assicurare alle popolazioni l’uso dell’acqua, a mettere in funzione la democrazia locale e il decentramento, a favorire lo sviluppo dei territori, a rafforzare la formazione e la sanità.
Sono questi i dati che emergono dall’ultima indagine sulle iniziative di cooperazione della Toscana, che non si limitano più alla realizzazione di progetti, ma sono passate alla costruzione di veri e propri partenariati tra comunità locali: i cittadini toscani e la società civile regionale sono così impegnati direttamente, non più solo tramite le Ong o le sezioni regionali di associazioni internazionali e nazionali, ma dando vita a gruppi e associazioni per seguire le iniziative di cooperazione e di solidarietà.
L’importanza di queste attività impone però di fare i conti con un annoso problema: quello della difficoltà a comunicare questo fenomeno, in modo da farlo uscire dalla clandestinità informativa, dove parrebbe essere stato finora confinato, un po’ per la scarsa propensione a comunicare da parte degli operatori, ma anche, forse, per una certa disattenzione dei media.
Per questo l’Associazione della Stampa Toscana, presieduta da Paolo Ciampi, l’Associazione Funzionari senza frontiere e l’Associazione Euro-African Partnership hanno deciso di avviare un dialogo con gli operatori della comunicazione, partendo da un seminario sul tema Perché la cooperazione internazionale non si comunica? Giornalisti e attori della cooperazione a confronto, che si svolgerà martedì 17 aprile, dalle 14,30 alle 16,30, presso la Sala Fallaci della Provincia di Firenze.